Ancora una volta il governo ha risposto picche sul ponte di Messina, nicchia, dichiarando in modo quanto mai poco trasparente e sibillino che ” questo governo si preoccupa delle opere a terra “
Che significa, che il ponte sta in aria?
Che il governo ha competenza soltanto per ferrovie e strade?
I ponti non contano un c……?
Come al solito la Sicilia resta al palo: delle 130 opere strategiche di ” Italia veloce ” individuate dal MIT, solo 8 riguardano la Sicilia.
Sìcche’ avremo collegamenti all’interno dell’isola quasi…… veloci, ma non avremo collegamenti con il Mediterraneo, nè con l’Italia, né con l’Europa.
Conte avrà pensato: staranno un po’ meglio confinati nella loro Sicilia, basta che non abbiano rapporti con il resto del continente!
Niente porti, niente aeroporti, niente ponte.
È l’aurea mediocritas degli antichi romani, ma noi non ci accontentiamo, continueremo la nostra battaglia sperando che qualcuno insegni a Conte e ai suoi degni ministri che l’Italia comprende anche le isole e che i siciliani sono anch’essi italiani di serie A come gli altri, né più nè meno.
A questo punto sarebbe bene che Musumeci e il governo della regione si dessero da fare per prendere in mano lo Statuto Speciale e far valere gli articoli 36, 37 e 38 mai adottati dai governi precedenti.
Tali articoli renderebbero giustizia ai siciliani una volta per tutte, decretando quella autonomia finanziaria che ci permetterebbe di costruire da noi il ponte e quelle infrastrutture necessarie per aprirci al continente, all’Europa e al Mediterraneo.
Salvatore Giunta
Consigliere Nazionale
Unità Siciliana LE API