Ing. Farancesco Agati: ”Il tavolo di maggioranza convocato dal sindaco Lucio Greco non ha sortito effetti. Pochi i consiglieri sul tema dell’impianto per i rifiuti, annunciato dal presidente della Regione, i gelesi non credono al continuo bombardamento a favore dell’impianto protratto da quasi tutti i giornalisti locali, saranno stati sovvenzionati dal colosso?…
I gelesi non credono alle rassicurazioni per interesse unilaterale dei manager delle società che hanno proposto l’investimento e che hanno del tutto escluso che si tratti di un termovalorizzatore, ma di un impianto chimico di nuova generazione che però utilizzerà gli impianti della raffineria, sarà un escamotage per non effettuare bonifiche?…
Bisogna salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica dagli inquinanti, dal deturpamento delle strade che verranno invase dagli autocompattatori, e dallo sgradevole odore di spazzatura. Con questo impianto Gela non potrà avere altro sviluppo.
Il fronte del NO si allarga giorno dopo giorno.Tanti nutrono forti dubbi sull’impianto, destinato a lavorare i rifiuti della Sicilia occidentale, in un’area già fortemente intaccata dall’impatto industriale e che da decenni rientra tra i siti maggiormente a rischio ambientale.
Per la prima volta della sua storia, Gela è unita contro l’impianto imposto dall’alto; o l’impianto verrà realizzato da un’altra località o chiediamo un democratico referendum per abolire la proposta.