Gela, ingegnere Francesco Agati: Abbandonato da ottanta anni da politica, associazioni, regione, demanio, solo ora, se ne parla, bisognava intervenire almeno negli anni settanta, le amministrazioni che si sono susseguite hanno la responsabilità della vetustà del pontile sbarcatoio ormai IRREVERSIBILMENTE IRRECUPERABILE e pericoloso. I fatti mi hanno dato ragione, avevo previsto tutto.
L’amministrazione Greco che non ha alcuna competenza verso la struttura a mare, salvo di sollecito verso la Regione Siciliana e il Demanio Marittimo, con questo atto prende in giro la città e farà perdere altro tempo per la demolizione della vetusta e pericolante opera a mare.
I fondi per la demolizione della struttura ci sono, velocizziamo il percorso burocratico prima che accada l’irreparabile o perdiamo i finanziamenti come consuetudine politica gelese. Ribadiamo, si consiglia il recupero di bitte e basolato.
Il sindaco con l’affermazione <si diano da fare per salvare il pontile> ha dimostrato tutta la sua in-competenza in tema infrastrutturare, sicuramente perché consigliato malissimo. Ecco perché siamo isolati dal resto della Sicilia e del Mediterraneo, privi di porto, autostrada e ferrovia.
Il presunto impegno del consigliere Incardona ad aprire una concertazione con la Regione per ottenere la classificazione del pontile come bene storico dimostra il distacco tra la realtà e la fantasia. Il pontile è costituito da due strutture (tra l’altro non allineate) la prima realizzata malissimo negli anni sessanta con quota differente, più larga, senza basolato, che si regge su due piloni per campata; la seconda ben differente realizzata tra il 1909 e 1935. Entrambi sono in fase di collasso statico.
Le nuove perizie per evitare la demolizione, sono solo un costo per la collettività, si pensi ad intervenire invece tra le vie cataldi, Romagnoli e Paolo Borsellino lo scivolamento a valle del terreno è visibile anno dopo anno, potrebbe coinvolgere a breve strade e abitazioni.
Il pontile dovrà come da relazione in possesso al Comune da anni essere demolito -IMMEDIATAMENTE- e ricostruito identico al precedente (cosa non facile) con un calcestruzzo speciale, ormai l’opera è IRRECUPERABILE non perdiamo altro tempo con la solita infruttuosa politica gelese.