Dott. Francesco Agati:
Il vecchio pontile di Gela senza manutenzione da cento anni, ormai pericoloso e pericolante in questi primi giorni di novembre perde un’altra campata.
Siamo intervenuti con relazioni tecniche, in cui si evince inequivocabilmente la vetustà e l’irrecuperabita’ della struttura. (Relazione protocollata il 22.luglio.2020 al Comune di Gela, e diciotto mesi prima intervista tecnica su ReteChiara).
Il sindaco continua a perdere tempo, la cosa mi lascia pensare, è normale?..
Dai rilievi promessi dalla regione neppure l’ombra. La politica interviene solo a crollo di ogni campata, come la Guardia Costiera e le associazioni, si cerca solo visibilità, dei problemi di Gela non interessa niente a nessuno.
E pensare che era possibile recuperare l’antico basolato, come era possibile recuperare i ciotoli che sorreggono quello che resta della struttura, in piedi per inerzia statica.
Avevamo già avuto contatti con FederBeton e ItalCementi Bergamo per utilizzare un calcestruzzo speciale, il mio progetto prevedeva l’utilizzo degli inerti del pontile, una tecnica mai utilizzata al mondo che avvicinava il calcestruzzo moderno al calcestruzzo di Plinio il Vecchio le sue opere anche a mare sono intatte dopo duemila anni.
Il nostro sapere, i nostri contatti, sono a disposizione per il bene della Città del Golfo, una città umiliata dalla politica.