Raccolta firme.
Dopo la devastazione ambientale in città, preso coscienza dei danni industriali, Gela dice NO! agli incenitori, all’inquinamento, a Eni, alla politica e alla mafia.
Si vocifera che sono già partiti i finanziamenti ai giornali e Tv locali per dare false informazioni sull’inceniritore.
600 autocompattattori prenderanno d’assalto via venezia e lungomare, la ferrovia che taglia Gela e passa a pochi metri dalle abitazioni lascerà un odore nauseabondo, l’opera farà crollare il valore degli immobili. La Mafia è già pronta ad aggiudicarsi i lavori.
Nasce il movimento, sorto sui social contro l’inceneritore dei rifiuti organizza una petizione popolare in due gazebo, uno sul lungomare ex dogana, un altro nell’area del GB oil. Appuntamento il 18 giugno dalle 10 alle 23. Per quest’iniziativa si stanno mobilitando associazioni, ambientalisti, legali, commercialisti e tecnici.
Quest’opera secondo il mio studio, non voluta da nessun’altra città in Sicilia, viene realizzata a Gela per tre motivi: 1) Vantaggi delle ZES; 2) Permetterà di non bonificare il territorio; 3) Facilità di corruzione di istituzioni e giornalisti.
Gela non deve diventare la pattumiera della Sicilia.