George Gilder sentenziò: “Le città sono un avanzo lasciatoci dall’era industriale”. Non potevamo iniziare con frase più azzeccata.
Di conseguenza una porzione sempre maggiore della popolazione gelese si sta spostando nelle grandi città, abbandonando forse definitivamente la città nativa.
La città porta ancora i postumi di un’era industriale che ha portato disordine, bruttezza, inquinamento, squallore urbanistico.
il verde dovrà essere l’attore principale e non venire relegato a ruoli da comparsa.
Il verde dovrà nei prossimi anni ordinare, abellire, disinquinare la città.
Occorre, quindi, agire velocemente per questo nuovo “urbanismo verde” (Green Urbanism). Negli ultimi trentacinque anni circa, è emerso un dibattito internazionale sulla teoria delle eco-città e si è sviluppato un campo di ricerca rilevante sul futuro dell’urbanistica e della città stessa che è, per definizione, interdisciplinare; richiede la collaborazione di paesaggisti, agronomi e forestali, ingegneri, urbanisti, ecologi, pianificatori dei trasporti, fisici, psicologi, sociologi, economisti e altri specialisti, sulla base della specificità dei luoghi.
Non abbiamo molto tempo ed è necessario bilanciare la velocità del processo decisionale (in genere lento) con la necessità di agire in tempi relativamente brevi e affrontare questioni molto difficili.
La Gela del futuro deve conservare gli spazi verdi attuali e progettarne di nuovi avranno un ruolo vitale per essere utilizzate come un chirurgo plastico che elimina piccole e grandi imperfezioni urbane.
Gli alberi dovranno anche aiutare a combattere l’effetto isola di calore urbana e a migliorare la salute.
Gli spazi verdi urbani, quindi, sono e saranno sempre più una parte significativa dello sviluppo sostenibile e il loro potenziamento deve perciò considerare approcci interdisciplinari che coinvolgano la politica, gli aspetti sociali, culturali, economici e di pianificazione per migliorare le strutture e i servizi ecosistemici.
I tempi della politica lo sappiamo non saranno rapidissimi, allora lancio un appello perché ogni gelese non pianta un albero seguento le indicazioni e rispettando la legge in aree comunali, aree oggi ricoperti di vegetazione spontanea.