A Naro San Calogero è tornato tra la sua gente, dopo due anni di stop causa pandemia.
Il 18 giugno, giorno clou della festa, la statua del Santo nero viene portata in processione dalla chiesa di San Calogero alla chiesa della Madrice con un carro (straula) tirato dai fedeli, per mezzo di due corde lunghe ciascuna 100 metri.
Il sindaco Maria Grazia Brandara dichiara:”
È stata un’emozione grandissima oggi vivere insieme ai miei concittadini un momento di festa come questo, per riscoprirci tutti insieme comunità, intorno alla figura di questo Santo che rappresenta la solidarietà, l’inclusione, l’amore per il prossimo.
Rivedere i volti dei miei concittadini dopo due anni terribili, riscoprire i sorrisi dei più piccoli alla loro prima festa è un vortice di emozioni che ripaga di tutto il lavoro che c’è dietro ad un evento come questo.
Un caloroso grazie va al presidente del Libero Consorzio Raffaele Sanzo, ai Carabinieri, alla Protezione civile ed a tutte le associazioni di Volontariato che hanno collaborato alla migliore riuscita della prima parte della festa del Patrono San Calogero.
Un grazie particolare al collega sindaco di Licata Giuseppe Galanti per aver permesso che la sua Polizia Municipale potesse accorrere in supporto di quella di Naro per la disciplina del traffico. E mi pare appena il caso di sottolineare che gli agenti di Licata hanno operato per mera devozione nei confronti del Santo, ovvero non solo non hanno ricevuto alcun compenso ma, anzi, molti di loro non sarebbero dovuti essere in servizio per fine turno.”
La Festa di San Calogero, Santo patrono di Naro è la piu religiosa e la piu sentita del circondario. La proclamazione di San Calogero a Patrono di Naro risale al 1626, anno in cui il santo ottenne per la città la Grazia da Dio di porre fine al flagello della peste. Nel 1693, anno funesto per l’intera Sicilia, per il terribile terremoto che dal 9 all’11 Gennaio distrusse più di sessanta paesi, facendo sessantamila vittime, Naro ne fu preservata e la popolazione vi riconobbe la palese protezione del suo grande Patrono.
Durante i giorni della festa benedizione e distribuzione di pane votivo, grandi forme di pane che riproducono parti del corpo, o bambini a seconda della grazia ricevuta.