Gesù Nazareno, al centro di una barca infiorata, è tornato in processione per le vie della Città di Caltanissetta.
Un rito che sancisce l’inizio della Settimana Santa Nissena e le sue processioni religiose molto sentite dai fedeli e dai cittadini.
La Preghiera nel centro storico ha iniziato a farsi sentire già ieri sera durante la Via Crucis condotta dal Vescovo Mons. Mario Russotto e la scenografica presenza delle Vare. Un momento particolarmente apprezzato dai presenti e da chi ha potuto seguire l’evento via streaming attraverso i canali social della Diocesi di Caltanissetta.
Tornano le processioni invitando i cittadini al “buon senso”, evitando gli assembramenti e concentrandosi sui momenti di preghiera individuale anche se vissuta collettivamente. L’organizzazione delle processioni, per motivi organizzativi legati alle esigenze sanitarie, seguiranno delle lievi modifiche legate soprattutto ai percorsi tracciati (come ad esempio le Varicedde che imiteranno il tradizionale giro delle Vare senza passare dalla Strata ‘a Foglia).
(Foto Vincenzo Sena)




























































Anche la Processione di Gesù Nazareno non è iniziata, come da tradizione, dall’uscita del Fercolo dal Portone della Biblioteca Scarabelli bensì si è fatta trovare già nel piazzale davanti la Chiesa SantìAgata. Quel momento, dove i portatori dell’associazione “Gesù Nazareno” sollevavano a spalla la vara muovendosi tra spazi contenuti, è stato evitato. Dopo la messa celebrata nella chiesa Sant’Agata la processione con il Clero, la Real Maestranza e il suo Capitano è iniziata dall’ex Cappella della SS. Bambina nel cortile della Biblioteca Scarabelli e da lì ha proseguito uscendo dal portone, raggiungendo la barca. Da quel momento tutto è proseguito come previsto con rami di palme, candele e banda musicale che ha rievocato con le sue note, la festa di Gesù che entra a Gerusalemme accolto dal suo popolo di fedeli.
Si tramanda che questa processione sia stata voluta dai contadini di Caltanissetta che, essendo stati estromessi dalle altre processioni della Settimana Santa, volevano avere il ruolo di protagonisti almeno nel giorno della Domenica delle Palme. Prima del finire del XIX secolo la Congregazione della Santa Vergine Bambina portava in processione un simulacro del corpo senza vita di Gesù interamente ricoperto di fiori, simbolo della civiltà contadina, che andava dalla Chiesa di Sant’Agata al Collegio fino alla Cattedrale dove alla avveniva l’adorazione a Gesù Cristo. Nel 1869, quando il barone Vincenzo di Figlia di Granara fece notare l’incongruenza di tale simulacro con il clima di festa della Domenica delle Palme, venne portata in processione una statua del Cristo benedicente su un trono fatto di fiori e, con il tempo, la festa assunse l’aspetto con cui la si può ammirare oggi.
La processione di Gesù Nazareno ha l’intento allegorico di rievocate l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La statua del Cristo benedicente è posta su una caratteristica struttura a forma di barca, realizzata con numerosi fiori di campo. La forma di tale struttura è variata negli anni, essendo in passato cubica o “a monte”. Sul perché a un certo punto si decise di porre la statua su una barca esistono diverse ipotesi: potrebbe essere un’allegoria al “pescatore di anime”, così come viene definito Gesù nei Vangeli, ma è anche probabile che l’idea sia stata originata dalla storpiatura di abbarcu, uno dei fiori di campo usato per adornare la struttura. Tutt’ora infatti la struttura prende il nome di abbarcu,sebbene, in lingua siciliana, “barca” si dica varca. I fiori di campo, un tempo raccolti nella settimana precedente alla processione, sono oggi sostituiti da quelli del fiorista, per motivi estetici e di tempo; tuttavia, per mantenere una traccia di tradizione, l’orlo superiore e la base inferiore vengono tutt’oggi adornati dai devoti la domenica mattina, con i fiori che loro stessi hanno raccolto nei campi il giorno prima.