“I corsi andranno avanti”. Dopo i ricorsi sull’Avviso 8 della Formazione, per i quali arriverà una decisione il 4 luglio, alla Regione cercano di sbloccare le lezioni prima dell’estate: l’ipotesi al momento al vaglio è il congelamento di una parte del fondo da 136 milioni a disposizione per le lezioni, così da poter fronteggiare la possibilità che i punteggi di alcuni enti debbano essere ricalcolati per effetto della decisione del Tar, che ha accolto i ricorsi di alcuni degli esclusi dalla graduatoria. La gran parte dei corsi, insomma, potrà partire ugualmente.
La strategia della Regione per far partire la Formazione è affidata a questo bando. Con i corsi, per l’assessorato, avrebbero dovuto trovare posto 3.700 lavoratori, mentre per i sindacati i contratti sarebbero stati tremila. Ancora sino alla fine di febbraio al dipartimento Formazione confidavano su questi numeri per fare ripartire il settore, sebbene con qualche prudenza: “Se tutto va bene — aveva detto il capo del dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia — si comincerà in primavera”.
La storia del bando, del resto, è piena di stop giudiziari. All’inizio, due anni fa, si chiamava “Avviso 1”: l’assessorato però lo ritirò dopo le proteste degli enti perché i finanziamenti
venivano assegnati in base al numero dei dipendenti, con modalità diverse da quelle previste per l’uso dei fondi europei. Arrivò così l’“Avviso 3”, che però fu bloccato da un altro ricorso al Tar. A gennaio, infine, l’“Avviso 8” è giunto alla graduatoria definitiva, ma il suo percorso è stato contraddistinto dalle critiche politiche. Adesso c’è anche una coda giudiziaria.