(AGI) – Messina, 11 mar. – Un danno erariale da 47 milioni e’ stato segnalato alla Corte dei contri dalla Guardia di finanza di Messina secondo cui a causarlo sono stati i tre enti di formazione professionale oggetto dell’indagine "Corsi d’oro" e che tra il 2006 e il 2011 hanno percepito indebitamente finanziamenti pubblici per quell’importo. Secondo gli accertamenti svolti, i tre enti Ancol, Aram e Lumn, attraverso lo schermo di societa’ appositamente create e i cui amministratori erano legati ai responsabili degli stessi enti da vincoli di parentela o di fiducia, avevano documentato spese di noleggio di attrezzature, servizi di pulizia e affitto dei locali per i corsi, a prezzi notevolmente superiori a quelli di mercato, in modo da creare plusvalenza di cui impossessarsi. In tal modo, peraltro, e’ venuto meno il requisito della "non lucrativita’" degli enti formativie, di conseguenza la loro legittimazione ricevere i fondi regionali. In particolare, il danno erariale acarico dell’Aram e’ di circa 27.150.000 euro, della Lumen di 3.100.000 euro e dell’Ancol di 16.660.000 euro. (AGI) .
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