Con il ritorno, da ieri mattina, alla regolare turnazione, il servizio di distribuzione idrica a Caltanissetta é tornato alla normalità. La serie di guasti verificatisi nelle scorse settimane agli impianti ed alle reti del fornitore Siciliacque ha, infatti, causato inevitabilmente disagi agli utenti di diverse zone del capoluogo e di altre aree della provincia.
Caltaqua ha affrontato le diverse criticità venutesi a creare con l’usuale tempestività mettendo in campo tutta una serie di iniziative (come ad esempio la fornitura per alcuni giorni di autobotti senza costi aggiuntici per l’utenza) e di operazioni tecniche (riduzione della portata nelle condotte in maniera tale da attenuare il fenomeno della torbidità delle acque e utilizzo di pozzi alternativi) che hanno consentito, in ogni caso, di erogare acqua anche se con una diradazione dei turni di distribuzione. Una situazione, come appare evidente, radicalmente differente rispetto a quella vissuta a Messina (dove, per altro, il servizio é a diretta gestione pubblica): due condizioni profondamente diverse, con conseguenze per gli utenti delle due città assolutamente incomparabili, e che solo con disinvolta superficialità qualcuno ha pensato di poter accostare.
Caltaqua ha inoltre costantemente dialogato con l’utenza fornendo attraverso tutti i propri canali – sito aziendale www.caltaqua.it, call center, comunicati stampa, messaggi video sui monitor dislocati nelle sale di attesa dei propri uffici – l’evoluzione della situazione fornendo chiare e tempestive comunicazioni sui tempi di distribuzione. Uno sforzo che ha coinvolto tutte le diverse strutture aziendali nel segno di quella chiarezza e trasparenza nei rapporti con l’utenza che, da sempre, sono un tratto distintivo dell’azione aziendale.
Situazioni come quelle vissute nelle ultime settimane hanno riproposto da una parte il tema della diretta dipendenza di questo territorio dalle risorse esterne e, segnatamente, dalle forniture erogate da Siciliacque e, dall’altra, la vetustà di reti ed impianti. Emblematico il caso di Gela dove una considerevole quota dell’acqua immessa in rete rischia di disperdersi. Da qui la scelta, obbligata, di contenere la portata e di privilegiare gli orari notturni per l’approvvigionamento. Una situazione che, proprio nel caso specifico di Gela, potrebbe rapidamente cambiare se l’imponente progettazione messa in campo da Caltaqua potesse finalmente trasformarsi in cantieri aperti. E questo concerne la tematica più ampia della estrema lentezza e macchinosità con la quale la burocrazia regionale “risponde”. Ben venga, dunque, il recente impegno assunto dai vertici della Regione Siciliana di accelerare per sbloccare i tanti progetti già presentati: ciò, per Caltanissetta, vorrebbe dire occupazione, ossigeno per le imprese locali e un servizio idrico più adeguato alle esigenze del territorio
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