Sono 53 i profughi ucraini che, con il pullman della missione umanitaria “Favara for Ukraine”, arriveranno a Favara. L’arrivo è previsto tra la serata e la nottata di sabato. Tra questi c’è anche un bambino di 14 anni che era stato operato al cervello per un tumore. Uriy, che sembra molto più piccolo della sua età, è salito sul bus a Lublino, assieme alla mamma e alla sorella, tutti fuggiti da Irpen, vicino Kiev. L’adolescente avrà bisogno di cure specialistiche e Florinda Saieva, la mamma di Carla Bartoli, la sedicenne favarese che ha organizzato una raccolta fondi di oltre 12 mila euro in pochi giorni per noleggiare il bus, è in contatto con alcuni conoscenti medici che indirizzeranno il bimbo verso una struttura ospedaliera adeguata. Il ragazzo, al momento, è sotto cura farmacologica. Ed è in costante contatto anche con un pediatra perché, a bordo del bus, ci sono anche due bimbi di 8 e 6 anni con la febbre alta. Sono 18 complessivamente i minori, tutti accompagnati, che si trovano sul mezzo in viaggio verso la Sicilia.
Nel frattempo questa mattina il sindaco di Favara Antonio Palumbo ha incontrato, tra gli altri, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa per confrontarsi sul complesso tema dell’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina. “Facendo nostre le parole del rappresentante del Governo – dice il primo cittadino -, torniamo ad invitare tutti a seguire i canali e le procedure formali previste in questa fase così convulsa: ogni disponibilità all’accoglienza dovrà essere comunicata al Comune, attraverso una nota da far pervenire al nostro ufficio di Protocollo, secondo le procedure che trovate già sul sito del Comune di Favara”.
L’attenzione sarà massima nel garantire la sicurezza di tutti, a partire dagli stessi rifugiati soprattutto nel caso di minori non accompagnati. E in queste ore si stanno mettendo a punto le eventuali misure di screening antiCovid da effettuare nell’immediato. “Ringraziamo chi, in questi giorni – conclude Palumbo -, ha letteralmente gettato il cuore oltre l’ostacolo per portare aiuto lì dove c’è bisogno”.
Di Nino Ravana’