<strong> Dalle pieghe della legge di stabilità 2015</strong>, arriva la sorpresa inaspettata per i contribuenti italiani: una nuova mini sanatoria sulle cartelle di Equitalia, che arriva a togliere dal groppone qualche debito di troppo alle famiglie. Niente di epocale, sia chiaro, ma comunque <strong>un bonus per chi deve un po’ di euro all’erario e si trova gli esattori alle calcagna</strong>. A rientrare nella cancellazione dei debiti pregressi con il fisco, infatti, saranno tutte le cartelle emanate da Equitalia e dagli agenti di riscossione <strong>a partire dal 2000 e che non superino i 300 euro di importo.</strong> In sostanza, sarebbero coinvolte f<strong>ino al 70% delle cartelle attualmente aperte</strong> da parte dell’ente responsabile alla riscossione: tra esse, figurano spese inevase come il mancato pagamento del canone Rai, oppure multe mai saldate per infrazioni al codice della strada. E’ tutto scritto nel <strong>comma 688 della finanziaria diventata legge i giorni prima di Natale</strong>, ed entrate in vigore a partire dallo scorso primo gennaio 2015: <em>“Alle comunicazioni di inesigibilita’ relative alle quote di cui al comma 684 del presente articolo si applicano gli articoli 19 e 20 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, come da ultimo rispettivamente modificato e sostituito dai commi 682 e 683 del presente articolo. Le quote inesigibili, di valore inferiore o pari a 300 euro, con esclusione di quelle afferenti alle risorse proprie tradizionali di cui all’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, non sono assoggettate al controllo di cui al citato articolo 19″</em> <strong>Come chiedere il condono</strong> Per le cartelle di recente emanazione – come il 2014 – si dovranno attendere <strong>ancora tre anni</strong> prima di poter vedere attivata la sanatoria, ma per quelle più vecchie si potrà accedere alla cancellazione. Non sarà necessario avanzare alcuna richiesta da parte del debitore: se entro il terzo anno dall’emanazione Equitalia non è riuscita a ottenere quanoto dovuto, entro i 300 euro <strong>la cartella emanata si considererà estinta e inesigibile.</strong>.
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