Un giovane nisseno scrive: Leggo e sento dire sempre più spesso la frase “io non andrò a votare alle prossime amministrative perché tanto non cambia nulla”.
La delusione e la mancanza di speranza nei confronti della politica sono sentimenti comprensibili, ma non votare non è la soluzione. Invece di far pagare ai “giovani” gli errori dei “grandi” che hanno deluso la gente, dovremmo fare una scelta coraggiosa e sostenere i giovani candidati (e ce ne saranno un bel po’) che vogliono portare nuova energia e idee fresche nella politica.
Questi giovani rappresentano l’opportunità di un cambiamento positivo, e il loro impegno merita di essere supportato. L’astensione dalle elezioni favorisce soltanto l’interesse particolare e il clientelismo, contribuendo a mantenere lo status quo che ha deluso tante persone. I giovani nella politica italiana non sono tanti (under 40 e 30). Sia nelle regioni che nei comuni capoluogo infatti a fare da padrone sono i nati negli anni ’70, soprattutto nei ruoli chiave.
Partecipare alle elezioni e votare per i giovani è un modo concreto per assicurare che le generazioni future non debbano pagare il prezzo degli errori del passato. Non andando a votare per la delusione presente e passata, significa fare un torto a chi non ha mai fatto politica e che possibilmente vorrebbe fare tanto per la comunità. È il momento di dare una possibilità a chi vuole darsi da fare. Naturalmente non bisogna votare a scatola chiusa solo perché si tratta di giovani: occorre approfondire il profilo della persona che si sta andando a votare perché la mancanza di esperienza deve essere sostituita da altri valori, come la serietà, la determinazione, l’onestà e la voglia di studiare.
Buona riflessione a tutti.