Dopo oltre vent’anni tornano in azione i CUORI SELVAGGI, nome storico del rock siciliano, con un nuovo spettacolare EP di quattro brani intitolato “Manna”.
Era dal 1999, dall’uscita dell’album “Dalla parte dei cielo”, che il gruppo messinese non pubblicava nuove canzoni. Ora, complice anche il lockdown degli scorsi anni e un’amicizia che il tempo non ha scalfito, ecco quattro brani nuovi di zecca: Ambedue, Manna, A figghia du pasturi (Libera), Vivide immagini. Il minialbum è composto da due tracce in italiano (Ambedue e Vivide Immagini) e due in siciliano (Manna, che contiene una parte rap in italiano e A Figghia du Pasturi, con la partecipazione straordinaria all’organo di Dino Scuderi, ex De Novo e già direttore del musical Jesus Christ Superstar nonché di varie altre opere musicali).
Il gruppo è rimasto nella sua composizione storica con Giuseppe Scarcella autore dei testi e cantante, Cristian Longobardo alle chitarre, Domenico Rossi al basso e Peppe Pullia alla batteria.
L’Ep tratta varie tematiche come quelle sentimental-conflittuali in “Ambedue”, col classico dualismo fra cuore e ragione. “Manna” descrizione del fatalismo siciliano che aspetta la liberazione dall’esterno e una sana riflessione sulle potenzialità della Trinacria. “A Figghia du Pasturi (Libera)” parla di una temporanea fuga dalla vita agreste per assaporare una presunta libertà cittadina. Infine “Vivide Immagini”, ballata melodiosa, intimista e sognante, a tratti impressionista, che pennella e colora momenti malinconici e intensi.
I quattro brani dell’Ep (Extended playng) “Manna” sono disponibili su Bandcamp e sulle principali piattaforme online (YouTube, Spotify, Deezer, Boomplay, ecc) distribuite da Distrokid.
Un po’ di storia…
I CUORI SELVAGGI si formano a Messina nel 1992 in un periodo di particolare fermento culturale e musicale della città dello Stretto, prendendo a prestito il nome dal cult movie di David Lynch, “Wild At Heart” (in italiano “Cuore Selvaggio”) con Nicholas Cage protagonista.
Piedi ben piantati sull’isola e testa rivolta all’America: il sound del quintetto si muove su queste coordinate con testi in siciliano, italiano e inglese mescolati mirabilmente a un rock di stampo americano (Dylan, Springsteen, CSNY, ecc.) con la chitarra solista che spesso e volentieri prorompe in sonorità hendrixiane.
I Cuori Selvaggi si fanno conoscere con i loro demotape – “Storie”del 1993 e “Nel mezzo di un mistero” di due anni successivo – e soprattutto con le torride esibizioni dal vivo che fanno della formazione messinese uno dei nomi più seguiti e rispettati in ambito locale.
Anche la stampa nazionale si accorge di loro, fioccano così articoli e recensioni sulle principali testate musicali. Aprono i concerti di gruppi importanti come Quartered Shadows e Prozac+, appaiono in varie rassegne nello stesso cartellone di Lautari, Nuovi Briganti, Subsonica, Carmen Consoli e Mario Venuti, suonano in tour per l’Italia.
Diventati un quartetto, nel 1999 pubblicano l’album “Dalla parte del cielo”, poi le strade dei musicisti siciliani si dividono, salvo poi rincontrarsi per estemporanee reunion.
Nel 2022, dopo oltre vent’anni dalla loro ultima prova discografica, i Cuori Slevaggi rientrano in pista con i quattro nuovi brani dell’EP “Manna”, da ora disponibile sulla loro pagina Bandcamp e su tutte le principali piattaforme online.
I Cuori Selvaggi sono un gruppo musicale siciliano degli anni ’90con una loro longevità artistica, invidiabile e prolifica, ancora molto attuale e contemporanea. Densa di energia sonora e di contenuti lirici di spessore.
La band prende il suo nome da un cult-movie di David Lynch di quegli anni, “Wild at Heart” con protagonista Nicholas Cage. Il titolo, tradotto in italiano, era appunto “Cuore Selvaggio” e si svolgeva quasi tutto “sulla strada”. La musica dei nostri ha radici nel territorio ma con uno sguardo internazionale, con testi in italiano, dialetto e in passato alcune tracce anche in inglese e spagnolo. La loro ultima fatica porta la data di pubblicazione, sututte le piattaforme musicali online, del 7 dicembre ed il titolo del loro Ep è “MANNA”. Lo si trova su Spotify, Youtube, Bandcamp, Deezer, Boomplay, Amazon Music, etc. e si compone di quattro brani, due in italiano (Ambedue e Vivide Immagini) e due in siciliano (Manna e a Figghia du Pasturi che vanta anche la prestigiosa collaborazione all’organo del maestro Dino Scuderi, già tastierista dei De Novo e direttore musicale di diversi “musical” di successo, primo fra tutti il famoso Jesus Christ Superstar che sempre nei ’90 prese il via da Messina per girare poi tutti i teatri italiani). Le influenze musicali sono varie e, pur partendo da ottime fondamenta rock (Ambedue), si sviluppano con sonorità anche della world music, del reggae e hip hop(Manna e Figghia…) e della ballata pop/blues e cantautorato con l’ultima traccia delle quattro: Vivide Immagini.
Autore dei testi e cantante del gruppo è il poliedrico Giuseppe Scarcella, alle chitarre Cristian Longobardo, al basso Domenico Rossi e alla batteria Peppe Pullia. Ha missato e masterizzato il minicd Cristian Longobardo nei suoi studi umbri di Foligno del Magical Mistery Room.
L’Ep è distribuita da Distrokid su tutte le piattaforme online.
Ma di cosa trattano queste quattro nuove canzoni dei Cuori? Ce lo racconta l’autore e cantante del gruppo Giuseppe Scarcella: “Ambedue è una traccia vigorosa ed intensa che esprime,nonostante gli sforzi costruttivi, tutta la crisi attuale della coppia, dell’amore passionale. Non riuscire a trovare un punto di equilibrio fra cuore e ragione. E’ il grido di dolore della passione e del sentimento, entrambi presenti ma intraducibili in qualcosa di duraturo e appagante, come sentimenti forti e presenti meriterebbero…”.
E Manna, che da il titolo all’Ep (Extended play, ndr)?
“Manna è scritta in dialetto – continua Scarcella – in gran parte perché parla al suo popolo di riferimento, i siciliani e meridionali. Critica il fatalismo e l’attesa passiva, sottolinea la presenza di grandi valori umani e di preparazione al Sud, che però restano senza punti di caduta, senza concretizzazioni in loco. E quindi c’è la parte rappata in italiano che esprime la malinconia del migrante, che va e torna e poi va…e si limita a godere la sua terra per le ferie, raccoglie i frutti goderecci della superficie ma per incidere col suo lavoro e il suo valore deve andare altrove”
Qualche parola sugli altri due brani, A figghia du pasturi e Vivide Immagini?
“Amo visceralmente Vivide, che avevamo iniziato a musicare con Cristian anni addietro e poi era rimasta incompleta per anni…allafine ha trovato le giuste melodie e il testo. E’ una canzone impressionista, narra questioni intime ma le lascia intravedere senza dire tutto…parla di sofferenze ma non le descrive e per paradosso ha il dono di essere melodicamente e negli arrangiamenti leggiadra. Figghia è un walkin-blues siciliano che parla di una situazione di ricerca agreste di libertà verso la città…ma la città è matrigna per chi è abituata alla vita di montagna e consiglia un repentino ritorno alle origini”.
Progetti futuri?
“Intanto promuoviamo al meglio questa nuova creatura, di sicuro produrremo altri inediti e faremo in modo di farci apprezzare anche dal vivo nelle location più idonee alla musica dal vivo, originale e di qualità ovunque questa sia realmente possibile, rispettata e ben accetta. Cosa per nulla scontata in un paese che premia poco chi vuole rinnovare la scena con proposte inedite”.
Link dei “Cuori Selvaggi”
Linktree
https://linktr.ee/cuoriselvaggi
https://www.facebook.com/cuoriselvaggi
Bandcamp
https://cuoriselvaggi.bandcamp.com/releases
Youtube
Boomplay
https://www.boomplay.com/albums/59969059?srModel=COPYLINK&srList=WEB
Spotify