Si inaugura, la “Biblioteca Navarriana”, a Sambuca di Sicilia. Il sito dedicato allo scrittore sambucese, precursore del Verismo
Una raccolta di circa 300 volumi, custoditi presso Banca Sicana, sede della Biblioteca. Il sito apre stabilmente al pubblico da sabato 12 settembre e fa parte de Le Vie dei Tesori
Si inaugura, sabato 12 settembre, alle ore 18:30, a Sambuca di Sicilia (Ag), la “Biblioteca Navarriana”, dedicata allo scrittore Emanuele Navarro della Miraglia, con circa 300 volumi, tra manoscritti, corrispondenze e suppellettili, appartenuti allo scrittore sambucese, considerato, oggi, precursore del Verismo, di cui lo scorso anno si è celebrato il centenario della morte.
Porte aperte, dunque, al prestigioso sito culturale, custodito all’interno della sede di Banca Sicana, a Sambuca, che rivolge da anni un’attenzione, nella sua mission aziendale, alla scoperta e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di un territorio. «Un percorso virtuoso – spiega il presidente di Banca Sicana, Giuseppe Di Forti – che come Banca di Credito Cooperativo, quale è Banca Sicana, non ha scopo di lucro. La mission di queste piccole banche locali, è infatti, quella di contribuire alla crescita, non solo economica, ma anche morale e culturale delle comunità che serviamo».
«Un percorso che abbiamo già sperimentato e messo in atto nella nostra sede di Caltanissetta – continua Di Forti – divenuta con decreto assessoriale regionale del 2014, “Luogo della Identità e della Memoria”, del pittore Gino Morici, e che prosegue a Sambuca con la Biblioteca di Emanuele Navarro della Miraglia».
La Biblioteca Navarriana è inserita, anche quest’anno, tra i luoghi di interesse de “Le Vie dei Tesori”, che torna per il secondo anno consecutivo nel piccolo comune agrigentino, nel 2016 divenuto “Borgo più bello d’Italia”.
Non a caso, Sambuca è inserita anche tra le tappe della “Strada degli Scrittori”, che da Caltanissetta si snoda attraverso la provincia di Agrigento, grazie a Navarro della Miraglia, accostato ad altri grandi autori siciliani come Sciascia, Pirandello, Camilleri e Tomasi di Lampedusa.
La ricca Biblioteca Navarriana, sita presso Banca Sicana, che vanta alcuni testi unici, e per questo meta di studiosi a livello europeo, è stata recentemente oggetto di restyling in vista del suo rilancio: le sue porte verranno, infatti, aperte stabilmente al pubblico che, a partire da sabato 12 settembre, nel rispetto delle norme anti Covid-19 potrà visitarla nella sua rinnovata veste.
«È nostra intenzione – prosegue Di Forti – accrescere tale patrimonio letterario e per questo, abbiamo affidato ad esperti la ricerca di altro materiale dello scrittore sambucese. Un modo per stringere la mano a questa comunità a noi tanto cara».
La Biblioteca Navarriana, curata oggi dal professore Enzo Randazzo, cultore dello scrittore sambucese, diventa un punto di riferimento per quanti vogliano accostarsi alla conoscenza di Navarro della Miraglia, contribuirà a dare allo scrittore sambucese il posto di rilievo che gli compete nella Storia della Letteratura Italiana. L’allestimento della biblioteca è stato curato da Alessandro e Chiara Becchina.
Emanuele Navarro della Miraglia
intellettuale e letterato che animò i salotti culturali dell’Ottocento
Nato a Sambuca Zabut, il 9 marzo 1838, lo scrittore è stato considerato per molti anni, a torto, come esponente minore della letteratura siciliana. La vita di Emanuele è movimentata e ricca di episodi: porge aiuto alla Colonna Orsini, prende parte all’impresa garibaldina e viene nominato da Francesco Crispi direttore del Precursore; a Napoli fa parte della redazione de L’indipendente, diretto da Alessandro Dumas; nel 1864 si trasferisce a Parigi dove collabora come giornalista e croniqueur mondano con diverse testate parigine, tra cui la famosa La Vie Parisienne, e dove segue, da inviato, gli eventi della guerra franco-prussiana, dell’assedio e della Comune. Qui viene amato da George Sand e ne frequenta il salotto letterario.
Nel 1872 fa ritorno in Italia stabilendosi a Milano, dove frequenta, al caffè Biffi, Luigi Capuana e Giovanni Verga, negli anni in cui nasce il Verismo, guadagnandosi una crescente notorietà con i suoi ricordi e ritratti di vita parigina e le sue ardite novelline che risentono dell’esperienza realista maturata in Francia. Successivamente va a vivere a Firenze, dove fonda La Fronda, e infine a Roma, dove insegna letteratura francese all’Istituto Superiore Femminile di Magistero di Roma.
Il suo romanzo La nana (1879) segna l’inizio del Verismo in Italia.