Polizia di Stato. Denunciato per l’ennesima volta ladro seriale di furti in abitazione.
Incastrato dalle impronte digitali trovate sulla scena del crimine dalla Polizia Scientifica e dalle successive indagini della Squadra Mobile.
Stamane, la Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un pluripregiudicato nisseno 20enne, ritenuto per l’ennesima volta responsabile di un furto aggravato commesso all’interno di un’abitazione, sita in via Magenta nel Capoluogo, nel mese di maggio dello scorso anno.
La Squadra Mobile nissena, diretta dalla Dr.ssa Marzia Giustolisi, ha avviato da tempo mirate indagini volte a scoprire gli autori di alcuni furti commessi nel territorio nisseno e nelle immediate periferie, tra cui, appunto, il suddetto furto.
In particolare, in via via Magenta il ladro, nel decorso mese di maggio, dopo aver frantumato un vetro di un balcone, si introduceva all’interno dell’appartamento, ove, dopo aver rovistato tutto l’appartamento si appropriava di preziosi e gioielli.
Nell’immediatezza venivano effettuati i rilievi tecnici da parte della Polizia Scientifica, che repertava alcune impronte digitali utili, che venivano elaborate al fine di addivenire agli autori del furto.
Le comparazioni delle impronte eseguite dalla Polizia Scientifica davano esito positivo nel senso che venivano indiscutibilmente associate all’odierno indagato, il quale veniva denunciato per il reato di furto.
Il 20enne, nonostante la giovanissima età, annovera a suo carico innumerevoli precedenti penali specifici di furto in abitazione ed altri reati contro il patrimonio e la persona, commessi sia durante la minore che da maggiorenne, al momento si trova detenuto al carcere Malaspina per essersi reso responsabile di evasione e rapina.
Lo stesso indagato, è stato più volte segnalato dagli uomini dell’Antirapina per altri furti aggravati in abitazione che ha autografato con le sue impronte digitali, rivelandosi un vero e proprio specialista seriale dei furti in abitazioni alle quali accedeva sempre attraverso finestre e balconi, arrampicandosi dai tubi delle grondaie e della tubazione del gas.
Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi al fine di accertare il coinvolgimento di altri eventuali correi, nonché per rintracciare i ricettatori che hanno piazzato la refurtiva