Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e il sindaco di Gela, Angelo Fasulo comunicano che in data odierna sono stati sottoscritti alcuni protocolli attuativi di intesa per la realizzazione di interventi per la città di Gela. Nel dettaglio, gli interventi riguardano l’allestimento dello spazio espositivo dedicato al reperto archeologico della nave greca , la realizzazione delle opere urgenti per la riqualificazione della portualità del territorio e l’ avvio dei lavori di smantellamento dei dissalatori che libereranno aree che verranno adibite allo sviluppo di nuovi insediamenti industriali a Gela. Tali accordi oltre agli investimenti già previsti, contribuiranno alla progressiva trasformazione di Gela in uno dei più importanti poli di green-economy d’Italia. Con la formalizzazione degli accordi, partiranno a breve gli interventi di sistemazione e dragaggio del Porto rifugio e gli interventi aggiuntivi per il recupero e la valorizzazione della nave greca all’interno del nuovo polo museale di Gela, già oggetto di un finanziamento di 5.049.000 milioni di euro da parte della Regione. Altre azioni previste dal protocollo siglato il 6 novembre scorso, sono già avviate, come ad esempio il safety competence center, uno dei più grandi centri di formazione nell’ambito della sicurezza, che attirerà presenze continue di lavoratori Eni provenienti da tutte le parti del mondo, contribuendo anche all’incremento di attività alberghiere e commerciali. Nell’ambito di un più ampio programma di rilancio dello sviluppo e dell’economia in Sicilia verranno inoltre realizzati progetti di riqualificazione urbana a partire da diversi luoghi storici della città Gela. Sono inoltre previsti investimenti per le risorse idriche e l’agricoltura, per la produzione di energia solare, per le infrastrutture marittime e i beni culturali. In tal senso si sta già lavorando alla progettazione e realizzazione dei nuovi insediamenti industriali a Gela, per un progetto di efficientamento energetico e per un intervento strutturale legato alla diga di Disueri, che prevede un impegno di circa 20 milioni e 600 mila euro, la cui metá è già stata impegnata dal dipartimento Energia della Regione. Con la firma del 6 novembre e con gli accordi di oggi cambia la storia di Gela. Non viene chiusa la Raffineria, ma la si riapre utilizzando materie prime verdi grazie anche all’impegno profuso dal Governo nazionale, regionale, Comune di Gela, sindacati ed Eni. Alla crisi del petrolio in questo caso si è risposto non coi licenziamenti ma con ricollocazione dei lavoratori in attività eco sostenibili e soprattutto cominciando a introdurre un modello di economia che non è quello dei Poli senza sviluppo ma che invece sprigiona energie su tutto il territorio poichè l’industria a Gela sarà compatibile con il turismo, la pesca e ogni attività che si basa sulla forte attenzione ambientale.
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