“Alla data odierna il rendiconto ed il bilancio di previsione contengono tutti gli elementi utili a garantire gli equilibri del Comune di Caltanissetta”. E’ questo il primo importante dato che emerge dal Consiglio comunale celebratosi in data 20 giugno 2018 con all’ordine del giorno “Chiarimenti sui rapporti debito-credito Comune di Caltanissetta e Ato ambiente Cl1 in liquidazione”.
“E’ giusto che i cittadini sappiano a cosa è dovuto il pesante debito dell’Ato – spiega la giunta Ruvolo -. Un ammontare di ruoli Tarsu non riscossi al 31/12/2012 pari a complessivi 23 milioni di euro di cui 14 milioni di euro riferibili a utenze del Comune di Caltanissetta. Per tali crediti va verificata in modo puntuale l’effettiva esigibilità, prima che il Comune di Caltanissetta possa intervenire in via sussidiaria. All’infuori dell’art. 194 del TUEL non vi è possibilità del Comune di Caltanissetta di riconoscere un debito”.
“Dal 2013 il servizio di raccolta rifiuti è stato svolto dal Comune che ha coperto interamente i costi attraverso la riscossione diretta dei ruoli. Tutto quello che era successo prima è cristallizzato nell’ultimo bilancio presentato dall’Ato nel 2012 che certifica un credito in favore del Comune, asseverato dal collegio sindacale dell’Ato, pari a circa 1 milione di euro”. Nel dicembre 2014 la Giunta ha portato la proposta di delibera in Consiglio comunale per l’accesso al Fondo di rotazione, per il quale la Regione siciliana non ha mai spiegato le motivazioni del diniego. “L’atto – spiega il sindaco – fu preceduto da un’assemblea dell’Ato del 22 dicembre 2014, in cui venne espressamente messa per iscritto una netta distinzione tra la situazione debitoria dei comuni soci da una parte, e le quote dei ruoli della tassa rifiuti non riscosse dall’altra. Si tratta dei crediti dell’Ato nei confronti degli utenti che diventeranno inesigibili con la consegna dei ruoli da parte degli agenti di riscossione Serit, Aipa e Gefil”. “Tali ruoli sono tutt’ora in carico all’Ato e le somme relative a quelli riscossi dal Comune per conto dell’Ato, infatti, sono state trasferite alla società d’ambito. Questo non significa – assicura la Giunta – che l’Amministrazione non si sia premurata di accantonare le risorse necessarie per mantenere gli equilibri”.
L’Ente – è stato spiegato in aula consiliare dal dirigente finanziario Claudio Bennardo – al fine di garantire il mantenimento degli equilibri, nell’ipotesi in cui a seguito di inesigibilità dichiarata dal concessionario della riscossione dovesse rispondere dei debiti dell’Ato in via sussidiaria, continua a stanziare prudenzialmente nel bilancio di previsione un importo di 2 milioni di euro, a salvaguardia di qualunque ipotesi di squilibrio.
“La necessità di chiedere un parere ad uno dei massimi esponenti della materia in Sicilia, il prof. Alberto Stagno D’Alcontres, al fine di fare finalmente chiarezza, ci sembra una soluzione efficace e trasparente a garanzia dell’interesse pubblico”, affermano il sindaco e gli assessori. “La due diligence si svolgerà in tempi celeri e siamo certi della collaborazione del commissario liquidatore e del collegio sindacale dell’Ato, perchè tutti abbiamo lo stesso interesse di chiudere la liquidazione. Alla luce dei risultati l’Amministrazione si confronterà con il consiglio comunale per procedere con le possibili soluzioni. Oggi – conclude la Giunta – non possiamo tirarci indietro e dobbiamo affrontare la situazione, operando con equilibrio e attenzione in un contesto difficile. I debiti, se accertati, vanno pagati evitando di pesare sulle future amministrazioni secondo il principio di corretta e sana amministrazione”.