Il caso, riportato dai media cinesi, è avvenuto nella città di Shaoyang, nella provincia interna cinese dello Hunan, confinante con lo Hubei, l’area da cui è partita l’epidemia di coronavirus. Secondo quanto riferisce il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali cinese, quasi 20.000 polli sono stati abbattuti per un caso di influenza aviaria dopo che l’infezione dal ceppo H5N1 aveva provocato la morte di 4.500 esemplari.
La Coldiretti: “Occorre evitare pericolosi allarmismi che in passato hanno provocato ingiustamente pesanti danni economici alle imprese con conseguenti gravi perdite occupazionali. L’Italia – sottolinea la Coldiretti – dalla Cina non importa carne di pollame per la quale è peraltro obbligatorio indicare la provenienza in etichetta grazie ad una legislazione d’avanguardia fortemente voluta dalla Coldiretti. L’Italia è peraltro autosufficiente nel settore avicolo“.