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Home» Cultura»“Chiesa e Convento Santa Maria degli Angeli: paesaggio e morte nel Cimitero Monumentale di Caltanissetta” nell’opera pittorica di Francesco Guadagnuolo

“Chiesa e Convento Santa Maria degli Angeli: paesaggio e morte nel Cimitero Monumentale di Caltanissetta” nell’opera pittorica di Francesco Guadagnuolo

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Il Maestro Francesco Guadagnuolo per l’attenzione che ha sempre dedicato alla sua città di origine Caltanissetta ha realizzato una grande opera pittorica: “Chiesa e Convento Santa Maria degli Angeli: paesaggio e morte nel Cimitero Monumentale di Caltanissetta” un olio su tela che misura 75 x 165 cm. L’artista ha voluto far riscoprire con quest’opera e valorizzare un patrimonio architettonico che rappresenta l’anima spirituale della città di Caltanissetta, in occasione del completamento del restauro in corso del Convento Santa Maria degli Angeli che sarà adibito a sede della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali. Tale evento d’arte, rinnova il legame di stima sentito tra l’artista e la sua città e per la sua affermata carriera anche al di là della Sicilia.

Lettura dell’opera. Una struttura essenziale caratterizza l’opera che si estende in orizzontale. Il dipinto si divide in 3 insiemi di componenti nodali dell’ambientazione come fosse un trittico. Uno è dato dall’architettura d’ingresso al CimiteroMonumentale, il secondo dalla Chiesa Santa Maria degli Angeli con attiguo il Convento, il terzo dai ruderi del Castello Saraceno di Pietrarossa. L’opera è di forte impatto visivo, forma e spazio realistico si legano nel disegno come anche nella prospettiva nei differenti piani di colori. Al di là dei dettagli, è stata analizzata la composizione dove si racchiudono diversi elementi simbolici per dare dei contenuti culturali all’opera.

Nel paesaggio è percepibile il cogliere dell’aria mattutina che dà pregio al cosiddetto senso dell’ambiente naturale. Alle porte dell’inverno la campagna a ridosso dell’entrata del cimitero è ombrosa. La notte sta per finire e il chiarore dell’alba sta per iniziare. Il movimento fra la notte ed il giorno è rappresentato dalle molteplicità dello sfondo della campagna in zone composite di ricercato cromatismo. In primo piano sulla destra e ciò che rimane del Castello di Pietrarossa di Caltanissetta.

Sono state utilizzate le terre, tonalità dai valori cromatici ricchi di bruni per inoltrarsi sui principi dell’opera che è il trapasso dalla vita alla morte, portando la ricerca ad una condizione sensoriale del colore.

Morte, da quale punto di vista? A chi osserva l’opera, è come partecipare in senso religioso. La fede in questo caso è di compartecipazione, unita a tristezza e pietà, questa fede è vissuta in maniera intimistica, ma è anche avvertita con la natura della campagna circostante come stato d’animo di quelli che ancora sono rimasti in vita in una profonda riflessione sulla morte cheprecorre all’eternità. Dunque “Paesaggio e Morte” sono spazio vissuto, immerso nella sacralità del creato, dove natura e fede si fondono nella luce dell’alba che sta uscendo e ne rischiara le rovine sopravissute.  

Il punto di mezzo dell’opera sono la Chiesa e il Convento che esprimono il trascorso del tempo, mentre il chiarore del sole dà significato all’oggi essendo noi che partecipiamo alla scena. Di conseguenza sentimento e morte argomentano il contenuto dell’opera. La formazione concernente la fede ha educato che dopo il trapasso c’è la salvezza, espressa dalla risurrezione. Dopo sofferenze e dolori del vivere, portandosi via tutte le miserabilità della vita, c’è l’incontro con il Divino. Il decesso svincola l’essere umano dalla materia mortale per dare inizio al suo cammino verso l’eternità.

L’opera di Guadagnuolo diventa cosi una testimonianza storica di come l’arte può contribuire a dare valore ad un insieme tra paesaggio naturale ed architettura di un tempo che rende percepibile il nostro passato con tutto quello che concerne gli avvenimenti dell’antica Nissa.

Opera pittorica di Francesco Guadagnuolo 2022-11-16
Tags Opera pittorica di Francesco Guadagnuolo
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