La trasmissione di Rai3 “Chi l’ha Visto?” si è occupata dei resti umani risalenti ad almeno 40 anni fa trovati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi in una grotta lavica alle pendici dell’Etna. La scoperta è avvenuta nel corso di una delle frequenti esercitazioni nel territorio di Zafferana Etnea che vede impegnati i Finanzieri etnei con le proprie unità cinofile. I resti potrebbero essere di Mauro De Mauro, il giornalista scomparso 51 anni fa a Palermo, alto circa un metro e settanta e con delle malformazioni congenite a naso e bocca. Il legale della famiglia di Mauro De Mauro ha contattato la Guardia di Finanza per chiedere informazioni. “Ipotesi che sarà approfondita”, dice il Ten. Col. Massimiliano Pacetto in diretta a Chi l’ha visto?
Potrebbe essere risolto, dunque, uno dei più grandi misteri delle scomparse in Italia.
Il 16 settembre 1970 scompariva nel capoluogo siciliano il giornalista de L’Ora, rapito da Cosa Nostra e mai più trovato. Tra le varie ipotesi formulate sulle ragioni della sua sparizione figura anche quella relativa all’inchiesta sulla morte, secondo De Mauro dovuta a omicidio e non a incidente, del presidente dell’ENI Enrico Mattei una trama che si è intrecciata con altri affaire italiani quali il Golpe Borghese.
“Potrebbero essere di Giuseppe Balsamo, l’usciere del tribunale scomparso nel giugno 1978?”. La segnalazione di uno spettatore in diretta dopo l’appello della Guardia di Finanza.
A trovare il corpo è stato il fiuto del cane da ricerca e soccorso Halma, un pastore tedesco della Guardia di Finanza, che abbaiava e dava evidenti segni di interessamento all’ingresso della grotta.
Le Fiamme Gialle stanno cercando si risalire all’identità dell’uomo morto presumibilmente tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’90, probabilmente in autunno o in inverno. Le prime indagini scientifiche e l’esame del luogo del ritrovamento fanno ipotizzare che si tratti di un uomo di almeno 50 anni, alto circa 170 cm, con delle malformazioni congenite al naso ed alla bocca.
Sembra che l’uomo si sia introdotto volontariamente nell’anfratto, altrimenti difficilmente accessibile, e che sia morto per cause non violente: indossava dei lunghi pantaloni scuri, una camicia chiara a righe, un leggero maglione di lana, una cravatta nera, una mantellina di nylon verde scuro, un cappello di lana con pon-pon e degli scarponcini Pivetta n. 41. Rinvenute anche delle monete metalliche del vecchio conio e al polso un orologio Omega con cinturino in tela ed aveva al seguito un pettine con custodia.
Eventuali segnalazioni di persone scomparse in quel periodo possono farsi al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania al 095 5192125.