[embed_video id=130650]Ucciso con due coltellate all’addome per aver difeso una donna, un’insegnante di 38 anni importunata, con apprezzamenti anche pesanti. E’ accaduto nella tarda serata di sabato in un pub di Canicattì. Ha perso la vita così Marco Vinci, 22 anni, bracciante agricolo. I carabinieri, già durante la notte, hanno fermato un trentaquattrenne: Daniele Lodato, pure lui di Canicattì, volto già noto alle forze dell’ordine per essere stato arrestato nel 2011 nell’ambito dell’operazione antidroga denominata «Panis» e con altri precedenti per spaccio e rapina. Lodato è stato interrogato a lungo, così come sono state sentite parecchie persone presenti sul luogo del delitto. Dopo uno scontro, prima verbale e poi anche fisico, Lodato si sarebbe allontanato – secondo quanto filtra dal fitto riserbo investigativo – per procurarsi un coltello; tornato nel locale di piazza Dante, avrebbe sferrato due coltellate all’addome di Vinci. Nonostante i soccorsi del 118, il ventiduenne è deceduto durante il trasferimento all’ospedale «Barone Lombardo» di Canicattì.
In piazza Dante, quando sono arrivati i soccorritori, a poca distanza dal ragazzo gravemente ferito ma ancora vivo, è stato subito notato un coltello con una lama di 26 centimetri, sequestrato dai carabinieri di Canicattì che si stanno occupando delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessandra Russo. All’accoltellamento avrebbero assistito diversi testimoni che sono stati convocati in caserma e hanno verbalizzato la loro versione.
Al pm di turno che lo ha sentito Lodato si è limitato a dire: “Mi ha provocato e ho reagito” lodato è stato tratto in arresto e trasferito ieri sera alle 19 al carcere Petrusa di Agrigento. Un omicidio condannato anche dalla Chiesa. Canicattì è sotto shock! Incredula e attonità la città si chiede come sia potuto succedere.
Come è possibile che un ragazzo di soli 22 anni venga strappato alla vita, al suo futuro ai suoi affetti, in un modo cosi tragico, cruento, drammatico
Sui social lo sgomento è pari all’enorme quantità di messaggi, ai post che tanti giovani che lo conoscevano stanno pubblicando: “Marco, sei un eroe…. non ci sono parole per una morte assurda”. Una insegnante sempre sui social commenta: ” Non posso crederci Marco era alunno mio. Era bravissimo a scuola bellissimo e soprattutto molto educato. Sono molto dispiaciuta.Condoglianze alla famiglia”. Ancora un commento dice: “Lui ha pagato ingiustamente con la propria vita, ma ha dimostrato di avere coraggio, oltre che dimostrarsi un “Uomo” a prendere le difese di una donna in difficoltà, come ormai ne sono rimasti ben pochi…”
Insomma dolore ma anche rabbia. Tante le frasi scolpite su Facebook di gente che vuole giustizia nei confronti di chi ha tolto la vita a questo figlio di mamma: “Deve marcire in carcere… ha tolto la vita ad un ragazzo che ancora aveva una vita davanti”.
Di lui, di Marco, resta solamente il dolore, il ricordo, ma soprattutto l’insegnamento di un senso civico, di un senso di appartenenza a una comunità, di un non volersi conformare agli atteggiamenti di chi, qualunque cosa accada agli altri non interessa. I cittadini non ci stanno e da più parti, sui social così come in molti ambienti della società civile, si invoca una manifestazione in ricordo di Marco Vinci e con una chiara presa di distanze da ogni forma di violenza. l’arciprete Don Giuseppe Argento ha espresso lo sgomento della Chiesa della cittadina e dei fedeli da lui rappresentati; a gettare maggior sconforto in tutti gli abitanti, è la circostanza secondo cui l’assassino che ha agito con un coltello contro la vittima sarebbe già stato protagonista in passato di simili episodi.
In particolare, come è possibile leggere in molti commenti su internet, Daniele Lodato avrebbe più volte manifestato negli ultimi anni un carattere molto rissoso. Anche il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, ha voluto manifestare il suo sgomento e il suo dolore circa la morte di Marco Vinci, il giovane bracciante agricolo di 22 anni, ucciso a coltellate per aver difeso una donna nella serata sabato. Di Ventura sui social scrive:
““Esprimo la mia personale vicinanza alla
famiglia Vinci. Marco ha mostrato umanità e coraggio in una situazione che ha interpellato
la sua coscienza di giovane perbene. In lui nel suo gesto di uomo, di cittadino,
ci riconosciamo tutti, sentiamo di dirgli grazie per ciò che il suo animo nobile gli ha
suggerito di compiere: ergersi a difensore.
Al mio pensiero si aggiunge quello dei canicattinesi che soffrono e sono indignati per questo efferato ed immotivato delitto. Ora più che mai le istituzioni, le persone di buona volontà hanno il dovere di impegnarsi con più determinazione affinchè possa crescere una
società educata ai valori ed alla cultura della vita. Al rispetto delle regole e della convivenza civile prevalendo sulla cultura della violenza e del degrado. Chiediamo al Prefetto di convocare con urgenza il comitato per l’ordine e la sicurezza per analizzare
la situazione ed arginare fenomeni delinquenziali perché sia garantita la tutela
dell’ordine pubblico nella mia città. Questa morte appartiene a tutti noi. Proclamo
per il giorno dei funerali il lutto cittadino come segno di vicinanza alla famiglia, come
monito per l’intera città , perché rimanga unita e trovi motivo di speranza nel gesto eroico ed altruista di Marco”.
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