Via libera alle “nuove” Camera di commercio, stop alla quotazione in Borsa dell’aeroporto di Catania. Due mosse a sorpresa del governo regionale imprimono una svolta a una vicenda che aveva suscitato polemiche e inchieste giudiziarie. “Ho deciso assieme all’assessore Mariella Lo Bello di dare corso all’assegnazione dei seggi per la costituzione degli organismi di vertice delle nuove Camere di commercio”, dice il presidente della Regione Rosario Crocetta. “Gli atti – prosegue – saranno firmati nelle prossime ore”.
Sull’iter che porterà al decollo delle quattro nuove strutture (Palermo-Enna, Catania-Siracusa-Ragusa, Trapani-Caltanissetta-Agrigento, Messina) c’era stato nei giorni scorsi un rallentamento annunciato dalla stessa Lo Bello, che aveva prospettato la sospensione delle elezioni e la nomina di un commissario per rivedere le procedure. Decisione che aveva suscitato, tra le altre, la reazione del sottosegretario Davide Faraone che aveva ravvisato dietro i ritardi “la volontà di favorire gli affari dei soliti noti”, con chiaro riferimento ai leader confindustriali Ivan Lo Bello e Antonello Montante, a capo delle Camere di Siracusa e Caltanissetta e da un anno ai loro posti, in regime di prorogatio, sino alla costituzione dei nuovi organismi. Poi, nella serata di domenica, un incontro fra Crocetta e la Lo Bello ha partorito una posizione diversa da parte di Palazzo d’Orleans. “Se ci sono state irregolarità nell’accertamento degli iscritti alle varie associazioni – dice Crocetta – ne risponderanno i responsabili. Noi non ci fermiamo più sulla strada che porta all’elezione dei nuovi vertici delle Camere di commercio”.
Non è una retromarcia, dice Crocetta: “Abbiamo tenuto in vita l’attuale assetto commissariale delle Camere di commercio per poter dire la nostra all’interno dell’assemblea della società dell’aeroporto di Catania che oggi avrebbe dovuto decidere sulla
quotazione in borsa dello scalo: la proposta – dice il governatore – è stata bocciata proprio grazie al contributo dei rappresentanti degli enti commissariati dalla Regione. Noi siamo per l’asta pubblica delle azioni. Altro che favorire Ivan Lo Bello – conclude Crocetta – abbiamo esattamente fatto il contrario. Noi non abitiamo in alcun “quartierino”.
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