Stamani, la sezione Volante ha denunciato alla locale Procura della Repubblica un pregiudicato chietino 29enne, poiché sorpreso in via Togliatti nella flagranza di reato di tentata truffa e possesso ingiustificato di chiavi alterate. Alle 9.30, una pattuglia dell’ufficio scorte della Questura, in servizio di controllo del territorio, nel transitare per via Palmiro Togliatti, ha notato una Volkswagen Golf di colore grigio parcheggiata in doppia fila, quasi al centro della carreggiata, il cui occupante, con il braccio, fuori dal finestrino, impugnava un arnese di ferro di forma allungata e, al passaggio delle altre autovetture tentava di colpirle nello specchietto lato passeggero. Il mezzo era stato indicato dalla Squadra Mobile quale vettura sospetta, già segnalata in precedenti denunce di vittime della cosiddetta “truffa dello specchietto”, quindi i poliziotti hanno proceduto a un controllo. L’occupante è stato identificato per un chietino 29enne, gravato da numerosi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e inerenti alla detenzione e lo spaccio di stupefacenti. Inoltre, risulta che lo stesso è stato colpito da foglio di via obbligatorio con divieto di far ritorno nei comuni di Monreale, Bagheria, Carini e Villabate, a causa della sua condotta antisociale. All’uomo sono stati sequestrati una tenaglia e un arnese di ferro utilizzato per colpire le autovetture. Negli ultimi mesi presso la Questura di Caltanissetta sono stati denunciati una mezza dozzina di casi di “truffa dello specchietto” e, in ultimo, la vittima aveva indicato una Golf grigia alla guida della quale si trovava il truffatore. La “truffa dello specchietto” è la più utilizzata sulle strade per spillare soldi agli automobilisti – in genere anziani – che sono indotti a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura dello specchietto non è mai avvenuta. Si tratta di un trucco molto semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto, la truffa. Le vittime sentiranno il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata o, come in questo caso, sullo specchietto (provocato in realtà da una pallina o un bastone) dando l’illusione di un urto immediato. Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un’auto intimerà alla vittima di fermarsi. Il conducente sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato, convincerà la vittima a un esborso di 100 o 200 euro senza mettere di mezzo assicurazione o polizia, magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così. A questo punto la vittima paga, convinto di aver recato un danno. Il denunciato, per la sua pericolosità sociale, per i precedenti di polizia di cui è gravato e non avendo interessi particolari nel capoluogo nisseno, sarà rimpatriato con foglio di via obbligatorio con divieto di far ritorno nel comune di Caltanissetta.
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