Un altro episodio di violenza, un’altra vile azione condotta ai danni del personale della Polizia Penitenziaria, episodi portati a termini contro il personale femminile e maschile, durante i servizi di controllo nelle sezioni o ai colloqui. Oltre l’episodio di alcuni giorni fa, contestando l’opera
meritoria effettuata durante il controllo dei familiari, che un detenuto ha aggredito e picchiato una poliziotta, ieri si è verificata un’altra grave aggressione nei confronti di un Sovrintendente della Polizia Penitenziaria, responsabile di aver rinvenuto un telefono cellulare in possesso di un detenuto.
Il Sovrintendente in un normale giro d’ispezione si accorge che un detenuto deteneva illegalmente un telefono cellulare e, mentre stava conversando telefonicamente, interveniva per operare il sequestro. Il detenuto vistosi scoperto ha reagito in modo scomposto e violento aggredendo il Sovrintendente il quale è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari e che in atto si trova ricoverato presso l’Ospedale di Caltanissetta con fratture e lesioni.
I detenuti del reparto media sicurezza, non sono nuovi a queste violenze, come già accaduto in precedenza. Numerosi sono gli avvenimenti di violenza, quasi quotidiani, nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, l’azione evidenzia il continuo attacco alla sicurezza della Polizia Penitenziaria da parte dei detenuti, che scaricano le loro violenze nei confronti del personale.
Il SiNAPPe ha rappresentato a tutta l’Amministrazione Penitenziaria, Capo DAP, Direttore Generale del Personale e Provveditore Regionale dell’A.P. che, in una situazione di grave pericolo per la sicurezza, di carenza di personale e di scarse azioni di contrasto, la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltanissetta, non riesce più a evitare il peggio.
La situazione organica presso la Casa Circondariale di Caltanissetta, costringe il personale di Polizia Penitenziaria a operare in situazioni di difficoltà, con la contemporanea sorveglianza delle diverse tipologie di detenuti, riuscendo sempre e comunque a dare il meglio della propria professionalità.
Tutto ciò deve avere una scadenza e, a quella scadenza, devono essere intraprese tutte le necessarie iniziative per ripristinare l’ordine e la sicurezza presso la Casa Circondariale di Caltanissetta, soprattutto, con l’aumento degli organici di Polizia Penitenziaria.
Non siamo più disposti a veder subire le aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, l’azione violenta da parte di detenuti non rispettosi delle regole e con l’ambizione di sottrarsi ai regolamenti, pare siano in aumento – dice Rosario Mario DI PRIMA, Segretario Nazionale del SiNAPPe- le continue violenze e la disobbedienza all’ordinamento penitenziario deve far riflettere e va posta la parola “fine”.
Quest’ultimo episodio ha dato la misura della grave situazione gestionale, organizzativa e numerica in cui si trova a operare il personale di Polizia Penitenziaria ed è per questi motivi che chiedono con forza un’azione decisiva e forte da parte dell’Amministrazione, ponendo tutte le misure idonee a reprimere le violenze a partire dalla chiusura, soppressione delle disposizioni riguardanti il regime a trattamento intensificato, dell’intero reparto M.S., essendo che non vi è alcuna possibilità di separazione tra detenuti a regime aperto e altri a regime ordinario per ordine e sicurezza.
Va tutta la nostra gratitudine ai colleghi che con grande professionalità, contrastando criminali nelle azioni violente all’interno dell’Istituto penitenziario nisseno.
Va la solidarietà del SiNAPPe al collega che ha subito l’aggressione e a tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa Circondariale di Caltanissetta, che sono oggetto di azioni di violenza in una realtà dove non si riesce più a garantire la sicurezza e la presenza dello stato.