Di Danila Bonsangue.
Un uomo di Caltanissetta segnala alla nostra redazione: “ Non so più dove sbattere la testa. Io sono in quarantena fiduciaria da giorno 8 agosto al 18 perchè sono entrato in contatto con una persona positiva. Sia io che i miei genitori, siamo asintomatici e oggi ho fatto un tampone di quelli comprati in farmacia che ha dato esito negativo. Ma non è di questo che vorrei parlare, ma della gestione della gente in quarantena da parte delle istituzioni (a quanto pare, solo qui in alcuni comuni della Sicilia).
Ho provato ripetutamente a contattare Dusty, i Vigili Urbani, il Comune e anche altri enti come L’ASP pe sapere come fare a smaltire i rifiuti quando si è in quarantena.
– Dusty ha un risponditore automatico al quale ho lasciato un messaggio, ma se ne fregano e non rispondono.
– Ho inviato un’email al comune di Caltanissetta chiedendo come fare, ma o se ne fregano o non sanno usare le email.
– L’ASP non risponde.
– I Vigili Urbani mi hanno risposto che anche altri hanno sollevato il problema ma non sanno cosa fare perchè anche loro devono sottostare alle direttive dei superiori e mi hanno detto di contattare l’ASP.
Nell’opuscolo Dusty, è spiegato come smaltire i rifiuti ma non come fare per gettarli fisicamente poichè non si può uscire per buttarli e non è previsto un ritiro a domicilio.
Ora il problema è che dopo 6 giorni sotto il sole, i rifiuti fanno un cattivo odore così forte che non capisco come mai i vicini non abbiano chiamato l’ASL per far fare un controllo igienico. Inoltre, abbiamo anche dei sacchetti con le deiezioni del cane che non vi dico che odore fanno.
Inoltre l’ultima idiozia è questa. Non si sa se io sia positivo o meno in quanto non ho fatto un tampone ufficiale. Giorno 18 devo fare un tampone e se risulta negativo, finalmente posso uscire di casa. Ma (e qui sta il genio delle istituzioni), non vengono a farmelo a casa poichè non ho sintomi. Giorno 18 alle 8:30 devo andare con la mia macchina presso l’ospedale S. Elia al padiglione C a fare un tampone e in base al risultato vedranno cosa fare. E se per caso dovesse essere positivo? Rischio di infettare tutti quelli che incontro mentre vado in ospedale o anche le persone che ti fanno entrare in ospedale, visto che si avvicinano (il più delle volte senza mettere la mascherina) per chiederti quale è il problema.
Adesso mi chiedo. Come è possibile organizzare un protocollo di quarantena senza pensare a queste cose? Il nostro caro Sindaco e gli assessori comunali, se ne fregano di queste cose. A loro serviamo soltanto quando dobbiamo votare ma poi per il resto… lasciamo perdere.
Ma per logica:
1) Non potevano farci un tampone dopo 4 giorni e se negativo interrompere la quarantena, visto che non abbiamo sintomi?
2) Come si fa a organizzare un sistema di smaltimento rifiuti per chi è in quarantena senza pensare a come vanno poi consegnati i rifiuti?
Spero che qualcuno sappia dirmi qualcosa e possa aiutarmi perchè le soluzioni che ho trovato e che ho prospettato ai Vigili Urbani, non solo non mi piacciono ma sono entrambe illegali ossia:
1) Vado a buttare l’immondizia di notte quando fuori non c’è nessuno (1 minuto in totale per uscire, scendere e buttare i sacchi nei cestini). Ma non si può fare perchè non posso uscire di casa e poi i rifiuti vanno smaltiti come riportato precedentemente.
2) Butto i sacchetti fuori dalla finestra (non dico neanche che è illegale perchè è ovvio, era solo una provocazione per dire che bisogna comunque fare qualcosa).
Se qualcuno sa dirmi cosa e come farlo, prego di farmelo sapere perchè vi assicuro che dopo 6 giorni sotto questo bel sole estivo, non si può stare non solo sul balcone, ma anche in casa e nelle vicinanze.”