Di Danila Bonsangue.
Una drammatica storia di Covid e malasanità raccontata da una giovane mamma di San Cataldo, Martina Lipari 28 anni. Lei e la sua bimba di 22 giorni risultano positive al coronavirus lunedì 2 maggio dopo aver effettuato un tampone in un laboratorio analisi accusando dei malesseri. La piccola Sofia Amico stava male, aveva la febbre e la madre di Martina e il marito Daniele Amico la portano al pronto soccorso Covid dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Qui la bimba viene visitata, temperatura controllata e torace a posto dicono, quindi rimandata a casa con l’invito a farla sorvegliare dalla pediatra (che non è andata a casa della famiglia Amico, perché positivi). Martedi 3 maggio, la bimba sta di nuovo male, dorme troppo, non reagisce, non si nutre e ha scariche. I genitori corrono con i nonni al Pronto Soccorso alle 18. Arrivati lì racconta Martina:” Hanno detto che dovevano farla visitare dal pediatra, la pediatra non voleva venire a visitarla perché aveva il covid ha chiesto solo di misurare parametri e glucosio. Il dottore che era presente al reparto covid neanche l’ha visitata.
Il pediatra da sopra non poteva scendere ci hanno detto perché da prassi doveva arrivare da fuori quello reperibile essendo covid. Dopo tanta insistenza e tante telefonate, minaccio di chiamare i carabinieri, la pediatra è arrivata intorno alle 20 ma non l’ ha visitata ha detto di prendere solo i parametri vitali ma mia figlia era piena di muco e non mangiava. L’infermiera per prendere i parametri vitali l’ha distesa sul lettino a quel punto mia figlia ha iniziato a vomitare latte e muco, è diventata nera, ho avuto paura che stesse soffocando e morendo. Sono prontamente intervenuti mio marito e mio padre che infilandole le dita in gola le hanno fatto uscire il muco. Un ragazzo che si occupa della disinfestazione è corso al pronto soccorso a chiedere aiuto, sono giunti in 10 per rianimarla. Necessario il ricovero, tante telefonate in vari ospedali della Sicilia ma nessuno ospedale rispondeva. Arriva fortunatamente la risposta da Enna, arriva l’ambulanza ma senza culletta termica. Un’altra mezz’ora per aspettare la culletta termica e un’altra mezz’ora persa dalla Pediatra e dalla rianimatrice per indossare le tute Covid per poter salire in ambulanza con Sofia. Finalmente il trasporto a Enna, Sofia arriva all’1 e mezza di notte, era al pronto soccorso dalle 18. Martina aggiunge, mia figlia non mangiava e non trovavano la vena per la flebo, non avevano termometro e ho usato il mio che tengo dentro il borsone e durante il panico è entrato anche un gatto in pronto soccorso, questa è l’igiene!” Grazie a Dio Sofia adesso è ricoverata all’Utin di Enna e sta meglio, mamma Martina e a casa in attesa di guarire dal Covid ma non dimenticherà mai quanto vissuto dalla sua piccola di nemmeno un mese di vita.