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Home» Attualità»Caltanissetta, procedure di emergenza in caso di sisma. La Protezione Civile al Mottura forma gli studenti

Caltanissetta, procedure di emergenza in caso di sisma. La Protezione Civile al Mottura forma gli studenti

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“Per non dimenticare” è un’espressione che deve aiutare le nuove generazioni a imparare dalle tragedie e dagli errori del passato e saper intervenire in modo corretto, puntuale e benefico per la popolazione sfruttando le proprie competenze professionali.

Seguendo questo precetto storico l’istituto “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta ha organizzato un seminario tecnico condotto dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile (Drpc) della Sicilia per le provincie di Caltanissetta ed Enna.

Un incontro che, volutamente, è avvenuto lo scorso lunedì, giornata simbolo per la rievocazione di uno dei due terremoti che in passato devastarono l’isola.

11 gennaio 1693 e 15 gennaio 1968, infatti, sono due date che i siciliani non dovrebbero mai scordare. Due devastanti terremoti che toccarono la Sicilia Orientale e quella Occidentale sottolineando come nell’isola in nessun territorio si debba sottovalutare il rischio sismico.

“L’iniziativa – ha spiegato il docente coordinatore del progetto Enrico Curcuruto – è stata progettata per ricordare le vittime e i danni di questi devastanti terremoti ma anche per mostrare agli studenti del corso geotecnico come poter sfruttare le conoscenze e le abilità acquisite a scuola nel settore della protezione civile”.

“I nostri ragazzi hanno potuto constatare come l’impegno dei loro docenti è quello di formarli per trasformarli da studenti di oggi in professionisti qualificati e utili nel settore civico e sociale del domani – ha spiegato la dirigente scolastica Laura Zurli -. Il nostro indirizzo costituisce, nel panorama della formazione scolastica, l’unico corso che prepara tecnici intermedi esperti nelle tematiche della protezione civile e della difesa dai rischi idrogeologici, sismici e vulcanici. Criticità che la nostra isola deve ancora imparare ad affrontare e gestire”.

L’incontro è iniziato con una ricostruzione dei fatti che ha permesso agli alunni di comprendere al meglio la gravità della situazione vissuta all’epoca soprattutto contestualizzandola con gli strumenti in possesso dei soccorritori nel 1693 e nel 1968.

Nel 1693, la sera del 9 gennaio, un forte terremoto interessò la Sicilia sud-orientale provocando danni gravissimi ad Augusta, Melilli, Floridia, Avola, Noto e seri danni in diverse località delle attuali province di Catania, Siracusa e Ragusa. 

Pochi giorni dopo, l’11 gennaio, un’altra violentissima scossa devastò gran parte della Sicilia orientale e in particolare molte località della Val di Noto. 

Catania fu praticamente distrutta, così come Acireale, Augusta, Noto, Avola e circa settanta città e centri urbani nel ragusano, siracusano e nel catanese subirono danni gravissimi. 

Il terremoto fu avvertito dalla Calabria meridionale a Malta e da Palermo ad Agrigento. Effetti di maremoto si ebbero lungo la costa orientale della Sicilia da Messina a Siracusa. Diverse località furono ricostruite in luogo diverso come Avola Vecchia, Noto Antica, Sortino Vecchia, Occhiolà-Grammichele e sono tutt’oggi visibili tracce più o meno conservate dei centri abitati distrutti. 

Nel 1968 Il terremoto del Belice: nella notte tra il 14 e il 15 gennaio un violento terremoto colpisce la Sicilia occidentale e in particolare le province di Palermo, Trapani e Agrigento. 

La Valle del Belice è devastata. Gibellina, Montevago, Poggioreale e Salaparuta sono rase al suolo. Gravemente danneggiate furono anche Menfi, Partanna, Camporeale, Chiusa Scafani, Contessa Entellina, Sciacca, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi e Santa Margherita del Belice.

Dopo la cronistoria e una formazione di base sulla genesi dei terremoti da parte dei docenti del corso geotecnico è seguita una approfondita lezione sull’organizzazione della Protezione Civile regionale tenuta dal funzionario del dipartimento Cristofero Costa sulle procedure di emergenza in caso di sisma. 

Gli allievi del corso geotecnico, infine, sono stati impegnati in una esercitazione con una prova di evacuazione e di recupero di dispersi con l’ausilio dei cani da recupero del Gruppo di Volontariato e Protezione Civile dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato – sezione di Caltanissetta, guidata dal presidente Vito Narbonese.

Al termine dell’incontro all’istituto Mottura, il dirigente della protezione civile ingegnere Calogero Crapanzano ha confermato che quello svolto è solo il primo di altri appuntamenti che saranno organizzati per aiutare i ragazzi a comprendere meglio e approfondire le tematiche specifiche del settore.

2023-01-19
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