L’Istituto Testasecca è senza dubbio il più importante Istituto di beneficenza della città di Caltanissetta. La prima pietra dell’edificio che lo ospita fu posta il 22 aprile 1893. Fu eretto ad ente morale il 29 agosto 1895, mentre solo nel 1899 poterono essere accolti i primi poveri; l’anno successivo, il 24 ottobre 1900, fu consacrata l’annessa cappella dedicata a S. Anna.
L’Istituto ospita un presepe artistico settecentesco composto da 83 statuine, attribuite alla scuola di Giovanni Antonio Matera (Trapani 1658-Palermo 1718). Esse sono realizzate in legno, tela e colla: tele imbevute di colla e gesso venivano sovrapposte ad «un’anima» in legno di tiglio e drappeggiate in modo da simulare i costumi dei personaggi. Ogni personaggio ha una sua individualità ed è colto nel pieno dello svolgimento della sua azione. Era l’arte dei pasturara che si diffuse in tutta la Sicilia. Il presepe dell’Istituto Testasecca è la più importante testimonianza di arte presepiale della provincia di Caltanissetta. Sottoposto a vincolo con decreto dell’Assessorato Regionale Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione del 25 giugno 2007, in quanto bene di importante interesse storico ed etnoantropologico. Il presepe è stato accuratamente restaurato nel 2008 dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta.
Il presidente dell’istituto prof. Alberto Maira che ha seguito a suo tempo tutte le fasi del restauro e del ritorno e posizionamento all’ingresso del palazzo Testasecca, sede dell’IPAB, del presepe stesso, ha ribadito come per il Consiglio d’Amministrazione sia elemento di vanto e di gioia il poterlo esporre al pubblico grazie anche alla collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
Il presidente Maira ha anche ribadito come in un tempo che cerca di svuotare il S.Natale dei contenuti autentici e cristiani per trasformarlo in un semplice evento consumistico e dal vago sapore laicistico-festaiolo, talvolta dalle tinte blasfeme, in nome di una presunta “apertura all’altro”, occorre rispolverare il Presepe anzi diffondere uno, cento, mille presepi che ricordino il grande evento di Salvezza con la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo.