Sabato 3 Dicembre alle ore 17.30 alla Masseria Santa Barbara in Via del Minatore 94, al Villaggio Santa Barbara a Caltanissetta, l’associazione Inner Sicily n collaborazione con la Masseria Santa Barbara, organizza la presentazione del libro di Giuseppe Barbera, “Il giardino del Mediterraneo – Storie e paesaggi da Omero all’Antropocene”.
Introdurranno Irene Bonanno e Pasquale Carlo Tornatore, presidente e vice presidente dell’associazione Inner Sicily, presenterà il libro Giovanna Gebbia, guida ambientale ed escursionistica A.I.G.A.E., che dialogherà con l’autore Giuseppe Barbera.
Durante l’incontro verrà raccontato con una breve descrizione, il giardino botanico “Brassica tineoi” presente nella Masseria Santa Barbara, da Lucia Termini, Amedeo Alberto Falci e Marco Petrotto.
La bellezza del paesaggio mediterraneo può rimandarci all’immagine del paradiso terrestre: i generosi boschi di olivi che con le loro esistenze millenarie ingannano il passare del tempo; i giardini verdeggianti di capperi e zibibbo, ostinatamente coltivati sulla terra «africana» di Pantelleria; le arance, i limoni, i mandarini che esplodono scintillanti di giallo e arancione tra il castello di Maredolce e le coste di Grecia, Tunisia, Spagna; i resti preistorici di leccio e sughera, olivastri e filliree, sepolti e riscoperti all’interno di grotte ombrose.
A differenza dell’Eden biblico, però, questa realtà possiamo visitarla ogni volta che lo desideriamo; e in ogni pianta riconoscere un istante della nostra storia. Giuseppe Barbera ci guida in un viaggio inebriante nella diversità di profumi, colori, suoni e sensazioni che compongono questi territori: tra vita e cultura, botanica e mitologia, mondo esteriore e mondo interiore, Barbera ripercorre i molteplici incontri di uomo e natura sulle sponde del Mediterraneo attraverso le tracce che hanno lasciato in Sicilia, luogo simbolo per leggere l’evoluzione del paesaggio nell’Antropocene.
Dai misteriosi legami che uniscono i fichidindia della campagna etnea e i nopalitos del Messico azteco alle colline sopra Pergusa, coperte di «bellissimo frumento, dono prezioso di Cerere», come le descrisse Goethe nel suo Grand Tour; dalla devastazione degli agrumeti della Conca D’Oro durante il «sacco di Palermo» al recupero della Kolymbethra, per decenni lasciata al degrado e all’oblio nell’antichissimo bosco di mandorli e olivi della Valle dei Templi; fino alle «cattedrali nel deserto» che hanno stravolto il territorio di Gela in favore di un’industrializzazione effimera quanto il miraggio della presenza di giacimenti petroliferi.
Il giardino del Mediterraneo è il racconto di questa irripetibile anomalia geografico-umana durante le epoche passate e, allo stesso tempo, una riflessione sul modo in cui possiamo preservarla dalle nostre autodistruttive manipolazioni presenti e future. Un punto di vista inedito su ciò che ci circonda, per capire che un paesaggio non è solo alberi e frutti e terra: è la meraviglia invisibile; è lo sguardo di chi lo abita.
«Lo insegna il Mediterraneo: la natura e la cultura privilegiano la diversità, l’incontro altruista e non l’esclusione egoista.» «Ci vogliono scrittori così, persone così, per ricordarci qual è il nostro ruolo e come siamo connessi alla natura.” (dalla recensione del Il Sole 24Ore”)
Giuseppe Barbera è professore di Colture arboree all’Università di Palermo. Con i suoi libri di storia naturale ha vinto numerosi premi, tra cui il prestigioso Grinzane Cavour per Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi da frutto mediterranei, fra scienza e letteratura (Mondadori, 2007). Ha scitto anche “Breve storia degli alberi da lettura” per le Ediziono Henry Beyle. Per il Fai ha curato il recupero della Kolymbetra nella Valle dei Templi e del giardino Donnafugata nell’isola di Pantelleria. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche.