Proseguono a tamburo battente le indagini sulla morte di Mirko Antonio La Mendola, 26enne di Caltanissetta, trovato morto nella spiaggia di di “Punta Grande” tra Porto Empedocle e Realmonte lo scorso 25 agosto.
La vicenda, che in un primo momento sembrava essere un suicidio, ha avuto il colpo di scena nelle scorse settimane con l’iscrizione nel registro degli indagati di un 17enne – amico della vittima – per l’ipotesi di reato di “omicidio del consenziente”. La Procura dei minori di Palermo, titolare dell’inchiesta, ipotizza che l’amico minorenne abbia sparato il colpo su richiesta di La Mendola o aiutato la vittima a spararsi per esempio tenendo premuto il grilletto dalla mano della vittima. La Mendola non aveva superato il concorso di polizia ma nonostante la delusione pare non avesse la volonta’ concreta e seria di suicidarsi.
Per questo sono in corso ulteriori accertamenti e – proprio ieri – la Procura ha conferito l’incarico ad un perito per analizzare il materiale informatico presente nel computer del minore. L’attenzione investigativa – come riportato da LiveSicilia – sarebbe puntata su alcune chat intercorse tra l’unico indagato e alcuni amici.