Di Danila Bonsangue.
Abbiamo ricevuto una segnalazione sul Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. L’odissea vissuta da un cittadino di Caltanissetta Francesco Cottone, per problemi di salute del padre, che noi pubblichiamo integralmente. Ecco cosa ci racconta:
Leggo nei titoli delle testate online, che la commissione consiliare visita il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta ed il presidente dichiara: “Reparto all’avanguardia”. La notizia è bellissima l’organizzazione descritta eccezionale, teoricamente.
Purtroppo nei mesi scorsi, da maggio ad agosto di quest’anno, per motivi di salute di mio padre ho dovuto testare l’efficienza del pronto soccorso del Sant’Elia di Caltanissetta.
Ho dovuto constatare la calca e la confusione che regnava all’esterno del pronto soccorso, le persone che accompagnavano i pazienti avevano notizie dei suoi cari solo dopo molte ore e dopo aggressioni verbali all’infermiere di turno.
I pazienti, compreso mio padre, nell’arco di tempo che rimanevano nei locali (dove ai parenti non era permesso assisterli, soprattutto i disabili), non avevano l’assistenza sperata. Mio padre accompagnato la mattina, la sera non era stato sfamato e pulito, così come altri pazienti ma soprattutto non sapevamo lo stato di salute se non per le eventuali dimissioni o transito a un reparto.
Nelle ore passate al pronto soccorso, molte vicende si sono intrecciate con la mia, ognuno raccontava le sue vicissitudini e lo sconforto che c’era tra noi parenti era totale.
Nell’arco di quatto mesi, e diversi ricoveri, ne abbiamo visto di tutti i colori.
Mi domando, ma la commissione quando ha effettuato la visita del pronto soccorso ha preso in esame anche il punto di vista dei pazienti e dei parenti che affollano il Sant’Elia?
Ha verificato cosa succede dal momento in cui un paziente entra nel pronto soccorso e cosa succede in tutto il suo percorso?
Hanno raccolto dei dati in base alla soddisfazione dei pazienti?
Di questo nella comunicazione della commissione non c’è traccia.
Sono certo che all’interno del gruppo che compone lo staff c’è personale capace e competente, ma resta il fatto palese che il reparto del pronto soccorso non risulta soddisfacente alle esigenze dell’utenza.
Ma la cosa che mi lascia perplesso e che qualche giorno fa, il Direttore Generale dell’ASP, per sopperire alle lamentele degli utenti, ha disposto la realizzazione di un reparto, detto “polmone”, sito al terzo piano (oggi oggetto di manutenzione), che servirà a potenziare, sia con locali che con personale, il pronto soccorso oggi in affanno (così come raccontato nei vari articoli delle testate online nelle notizie di questi ultimi giorni).
Ma i rappresentanti della commissione ne erano a conoscenza?
Spero, come tutti i cittadini della provincia di Caltanissetta, che i propositi del Direttore Generale dell’ASP, si tramutino al più presto in fatti concreti, perché “una buona sanità è un servizio essenziale della nostra società”.
A noi cittadini, anche se spesso ci sentiamo sudditi, non ci resta che essere pazienti ed aspettare in un radicale cambiamento.