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Home» Riceviamo e pubblichiamo»Caltanissetta, covid: lettera di ringraziamento dei parenti di due ex pazienti del Sant’Elia

Caltanissetta, covid: lettera di ringraziamento dei parenti di due ex pazienti del Sant’Elia

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In questa lettera mi presento come ho specificato a telefono per più di un mese (e ancora non è finita):

“Sono Giuseppe Pietramale il genero di Guarino Gioacchino e Bilello Calogera… chiamo dalla Svizzera…”

I miei suoceri hanno contratto il Covid 19 e sono stati ricoverati presso l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Mentre mio suocero aspetta che i tamponi che esegue, diano esito negativo dopo essere stato dimesso dall’ospedale, mia suocera è stata trasferita dal reparto rianimazione Covid in cui era stata ricoverata d’urgenza in condizioni gravissime – con piacevole stupore di noi tutti – al reparto malattie infettive dove speriamo si rimetta al più presto.

A chi posso indirizzare queste parole? A tutte le persone che, direttamente e indirettamente, badano agli ammalati? A tutti coloro che s’interessano giornalmente della salute altrui e che fanno del loro meglio per guarire fisicamente i pazienti? A coloro che con generosità si prodigano in ogni modo, e continuano a farlo, per sostenere chi ha bisogno? Sarebbe un’impresa davvero ardua menzionare tutte le persone con cui ho avuto contati telefonici – rischiando di dimenticarne qualcuno: per questo mi rivolgo a tutti. Permettetemi, e perdonatemi, se in questo momento desidero rivolgermi in particolare al personale del Reparto Malattie Infettive e del Reparto Rianimazione Covid dell’ospedale di Caltanissetta con il quale (nonostante l’esperienza per nulla felice) ho avuto il piacere – sì proprio così – il piacere di parlare.

Con ogni persona contattata, si è presentata una situazione diversa e per questo vogliamo ringraziare ognuno singolarmente e inviarvi il nostro pensiero più sincero mostrandovi la nostra più profonda gratitudine che, oltre a manifestare l’infinita riconoscenza, funga per voi da sprono per continuare ad andare avanti con generosità.

Quante persone ho ascoltato in questo mese all’altro lato del telefono alle quali ci rivolgevamo per avere notizie, suggerimenti e consigli? Di alcuni ho scritto il nome, di altri non ci sono riuscito: fattorini, impiegati vari, inservienti, infermiere/i, capi sala, molti volontari, operatori sanitari, centraliniste, medici, farmacisti, autisti, rappresentanti amministrativi… forse qualche volta ho parlato persino con qualcuno che provvedeva alle pulizie o alla disinfettazione dei reparti ospedalieri. Persone che svolgevano compiti che non rientravano di certo nelle loro mansioni. Centinaia di semplice gesti per gestire una situazione complicata come quella che stiamo vivendo.

Non conoscendo personalmente tutte le persone con le quali ho avuto contatti, li immaginavo senza volti e ammantati da camici, spesso incastrati dentro tute, divise, mascherate, impacciate e sudati dentro vestiti protettivi.

Come non menzionare il personale dell’Usca di Menfi (i dottori Milia e Gigliotta, le dott.sse La Milia e Di Liberti) quelli del reparto Covid di Sciacca, le dott.sse Guido, Inguglia e Sconnamiglio(?), i dottori Palermo, Friscia e Diranno(?).

Quanta solidarietà abbiamo ricevuto: in primis dai volontari della Croce Rossa di Caltanissetta (ho avuto contatti con i signori Nicolò Piave e Cristian Fenu, la signora Noemi, la dott.ssa Bellavia, ma il grazie più profondo è rivolto a tutti i membri attivi dell’associazione): gentilissimi e disponibilissimi. Poi il sindaco sig. Valenti e il comandante sig. Villafranca della Polizia Municipale di Santa Margherita Belìce, che mi chiamavano per avere notizie, assieme al personale d’ufficio (sig. Coppola, le signore Riccobene e Lanza); al farmacista Giuseppe Serra e poi ai gestori di ristoranti (signor Bilello Salvatore e moglie), di tabacchi e di supermercati (Ventimiglia Mimmo) che si sono resi disponibilissimi per recapitare il necessario a mio suocero rimasto solo in quarantena ai domiciliari prima e dopo essere ricoverato. Grazie alla disponibilità del medico di base dott. Antonino la Rocca e all’amica Lucia Becchina.

Quanta umanità e solidarietà ho ascoltato nel tono, filtrato da mascherine, che in più di un mese è uscito da bocche stanche ma mai ineducate, proferite da persone gentili e disponibili, nonostante il momento della pandemia stia stremando sia il fisico sia la psiche. È palese, ma spesso ci si dimentica, che dietro ogni persona con cui ho parlato ci sono altri familiari e conoscenti che, aiutandoli, devono reggere il loro umore che spesso è messo a dura prova.

Tante risposte educate e pacate, tanta cordialità e generosità, molta discrezione. In altri momenti potrebbero passare per risposte o gesti ovvi ma in una situazione del genere, è inspiegabile descrivere quanto mi/ci abbia rasserenato/i.

Come avete notato ho parlato di “gesti e atteggiamenti” di persone, a prescindere dalla carica che ricoprono.

Ecco cosa voglio dire a voce alta: ci sono molte persone poco propense all’altruismo e che mettono in giro voci infondate, ma in questa situazione infelice, la nostra famiglia è stata inondata con impeto da tantissima bontà e gentilezza.

A tutte le persone menzionate e anche a quelle non menzionate desideriamo dire: GRAZIE di CUORE.

Seppur difficile, non nascondo il piacere e la speranza di potervi incontrare tutti in occasioni più gradevoli a voler significare che questa maledetta pandemia sia un lontano ricordo.

Soltanto con una cooperazione positiva e generosa si riuscirà a non far crollare una collettività. Grazie di cuore a tutti.

P.s. Rileggendo la lettera mi sembra lunghetta e… un elenco lacunoso di nomi. Non sono riuscito ad appuntarmi tutti, chiedo venia, ma il nostro grazie è rivolto ai tanti che si sono messi a disposizione. Mi scuso se qualche cognome sia errato, ma sono quelli che sono riuscito ad afferrare. Spero tanto che la lettera possa giungere a quanti più persone possibili. Rimarco che dietro ogni nome vi è una singola persona che ringrazio di vero cuore, anche in nome di mia moglie Daniela Guarino e di mia cognata Tiziana, e di mia zia Rosamaria Bilello.

P.p.s. Vi prego di rivolgere il nostro più sentito GRAZIE al personale che non è stato menzionato ma che è fondamentale per il conseguimento di un risultato eccellente.

Covid|Lettera|pazienti|ringraziamento|Sant'Elia 2020-11-13
Tags Covid|Lettera|pazienti|ringraziamento|Sant'Elia
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