Comprendiamo lo spaesamento e l’angoscia che ha coinvolto ogni cittadino italiano e come cittadini italiani anche coloro i quali rivestono in questo momento ruoli istituzionali, ma a distanza ormai di tre settimane non si può più attendere, non si può più derogare alla propaganda di Musumeci o di De Luca. Una propaganda sterile e priva di azione.
Ci sono lavoratori precari che non possono più pagare affitti spesso in nero, ci sono studenti Erasmus che si trovano ad affrontare misure restrittive nei paesi dove risiedono, ci sono molti giovani emigrati all’estero che lavoravano nella ristorazione che non hanno nessun sostentamento. A tutti questi cittadini si risponde con la chiusura ottusa e indiscriminata. È così che un governo regionale risponde all’emergenza? Non c’è più tempo!
Si dovevano e si devono prevedere cordoni sanitari e residenze in cui fare svolgere la quarantena a tutti loro. È di oggi il comunicato stampa dei Sindacati di CGIL, CISL UIL che chiede controlli a tappeto nelle case di riposo siciliane. Il contagio e l’alta diffusibilità del virus in queste strutture è solo una questione numerica e di tempi. Gli anziani sono le persone più facili da aggredire e prevedere di poter effettuare i tamponi a tappeto e attuare sanificazioni per arginare il contagio era la prima delle preoccupazioni a cui doveva rivolgere la sua attenzione il Governatore Musumeci e l’assessore alla sanità Razza.
Ieri è deceduto un medico di famiglia di Riesi il dottor Calogero Giabbarrasi. La categoria dei medici di famiglia, dei pediatri e dei medici ospedalieri ha la necessità di essere protetta per potere svolgere il proprio lavoro. Non hanno mascherine, non hanno guanti, non hanno visiere e non hanno tute che gli permettano anche di fare le visite domiciliari o la sorveglianza attiva dei soggetti in quarantena secondo il Dpcm. A loro vanno eseguiti, in via prioritaria, i tamponi poiché sono essi stessi fonte di contagio oltre a poter essere contagiati. Un provvedimento utile quello di bypassare il medico di famiglia per il ritiro delle ricette (il paziente mediante il codice comunicato dal proprio medico le trova in farmacia). Perché allora non si provvede immediatamente alla dematerializzazione della ricetta rossa per la quale occorre, nella Regione Sicilia, la consegna brevi manu al paziente evitando così non necessari ulteriori contatti? Erano stati promessi questi presidi ma non sono mai arrivati.
Cosa aspetta il Governatore della Sicilia a mobilizzare le risorse che ad oggi ha la Protezione Civile? Cosa aspetta l’assessore Razza a sollecitare il governo nazionale affinché possa attivarsi ad una distribuzione più veloce di tali presidi?
Sollecitiamo altresì il Governo regionale a dar seguito all’apertura, da parte della Commissione Europea, alla riprogrammazione del Programma Operativo per mobilizzare risorse in maniera veloce attraverso il CRII (Coronavirus Response Investment Initiative).
Sollecitiamo, ancora una volta, l’amministrazione locale e il Sindaco Roberto Gambino a verificare che come comune capofila del Distretto Sanitario ci siano le condizioni per procedere in urgenza all’acquisto e conseguente distribuzione dei presidi medico-chirurgici a tutti gli operatori sanitari del nostro territorio.
Il coordinamento del Circolo Guido Faletra
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