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Home» Cronaca»Caltanissetta, affidato un bene confiscato alla mafia. si produrranno mandorle e torroni

Caltanissetta, affidato un bene confiscato alla mafia. si produrranno mandorle e torroni

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Il Comune di Caltanissetta ha affidato in gestione un bene confiscato alla mafia all’associazione “I Girasoli” onlus. La concessione valida per cinque anni riguarda un terreno agricolo di quasi 75mila metri quadrati in contrada Arenella, confiscato ad esponenti di Cosa nostra del nisseno e poi trasferito al patrimonio indisponibile del Comune dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Con bando pubblico l’ente lo ha dato in concessione all’associazione che da diversi anni si occupa di inclusione sociale, accoglienza e integrazione di rifugiati e richiedenti asilo sul territorio nisseno.

L’atto è stato firmato venerdì 26 ottobre dalla dirigente dell’ufficio patrimonio del Comune di Caltanissetta, Angela Maria Polizzi e dal legale rappresentante dell’associazione “I Girsaoli onlus” Calogero Santoro davanti il segretario generale del Comune, Rosanna Manno che insieme agli uffici è stata impegnata nel procedimento per consentire l’utilizzo a fini sociali del bene confiscato. “Un’azione concreta di contrasto alla mafia. La prepotenza mafiosa si combatte anche con la restituzione alla comunità locale del patrimonio illecitamente accumulato da Cosa nostra”, afferma il sindaco, Giovanni Ruvolo.

Per la realizzazione del progetto l’associazione “I Girasoli” ha acquisito la collaborazione della cooperativa “Lavoro e non solo” che ha esperienza di gestione di terreni agricoli confiscati e il “Forno Santa Rita” dell’omonimo borgo rurale nisseno. E’ prevista la collaborazione del torronificio Geraci, il più antico della città di Caltanissetta. Il terreno in questione, infatti, è coltivato soprattutto a mandorleti. Attraverso l’impiego di unità lavorative e volontari verrà ripristinata la salubrità degli alberi che necessitano di potatura e cura e saranno impiantate varietà autoctone di mandorlo. Oltre a raccogliere e vendere le mandorle alle attività locali di trasformazione, l’obiettivo è di creare una linea di produzione di torrone locale che metta in evidenza la materia prima e la valenza sociale. E’ prevista la collaborazione con il “Forno Santa Rita” per la creazione di una linea cosmetica naturale che utilizzi i prodotti della terra e delle ceneri originate dalla combustione come materie prime, avvalendosi della collaborazione di “Lush” azienda internazionale operante nel settore. L’associazione si impegna ad organizzare eventi di socializzazione sui temi della lotta alla mafia e del riutilizzo dei beni confiscati. In termini di ricadute occupazionali è previsto l’impiego di 2 unità per la gestione del bene a cui si aggiunge manodopera stagionale nei periodi di raccolta. Il Torronificio Geraci e il Forno Santa Rita si impegnano ad attivare tirocini formativi autofinanziati per la realizzazione delle linee di prodotti. Un team di 2 persone si occuperà della parte commerciale.

“Il progetto si inserisce pienamente nelle attività promosse da Caltanissetta città del torrone siciliano – conclude il sindaco Ruvolo – e contribuisce ad incentivare la diffusione del nostro dolce tipico potenziando la filiera delle materie prime tra cui le mandorle. In questo caso con un valore sociale di non poco conto”.

bene confiscato alla mafia|Caltanissetta|mandorle e torroni 2018-10-26
Tags bene confiscato alla mafia|Caltanissetta|mandorle e torroni
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