[embed_video id=149063]All’alba di questa mattina, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, in Butera, con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, e coordinati dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione traendo in arresto Serafino Pizzuto, 43 anni, ricercato dal 2016 a seguito dell’emissione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Verona per truffa e sostituzione di persona. Nel giugno 2016, riconosciuta la pericolosità sociale e criminale del pluripregiudicato, il Tribunale di Caltanissetta aveva già deciso di sottoporlo a due anni di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel suo domicilio e al contestuale pagamento di una sanzione di 1000 euro. Nell’ottobre dello stesso anno giungeva anche l’ordine di carcerazione del Tribunale di Verona che lo condannava a 1 anno di restrizione in carcere e al pagamento di 900 euro di sanzione pecuniaria. Questo provvedimento però, non gli fu mai notificato poiché Pizzuto si era già reso irreperibile facendo abilmente perdere le proprie tracce. Da allora, l’uomo è ricercato da tutte le forze di polizia e, oltre alla pena di un anno da scontare, ora rischia pene ben più gravi per essere evaso dalla sorveglianza speciale.
In diverse occasioni, l’Arma locale era riuscita ad avvicinarsi a lui, ma il malvivente era sempre riuscito a sottrarsi alla cattura.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gela, sulle tracce dell’uomo da alcuni mesi, scandagliando la stretta cerchia di familiari e amicizie, hanno individuato uno stabile disabitato in centro a Butera. Dopo alcuni servizi di osservazione però i Carabinieri si sono resi conto che c’era qualcuno all’interno e hanno deciso di intervenire. Dopo aver cinturato l’intera area con il supporto dello Squadrone dei Cacciatori è scattato il blitz che ha sorpreso Pizzuto nell’abitazione. L’uomo, all’apertura della porta, non ha avuto il tempo di reagire ed è stato immediatamente bloccato dai militari e dichiarato in stato di arresto. Anche se Pizzuto non era di fatto ancora dichiarato “latitante”, era tuttavia molto accorto nei suoi movimenti per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. L’arrestato, infatti, era solito spostarsi di frequente e non sostare mai nello stesso posto troppo a lungo, prediligendo casolari abbandonati nelle campagne tra Gela e Butera, conducendo una vita in isolamento, limitando al minimo i contatti con l’esterno.
Pizzuto è stato rinchiuso nella casa circondariale di Gela e dovrà rispondere dell’accusa di evasione e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale; successivamente gli è stato notificato l’ordine di carcerazione del Tribunale di Verona per truffa e sostituzione di persona. Il blitz che ha posto fine alla sua fuga ha visto l’impegno di n30 militari tra uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gela
e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia.