Salvatore Farina consigliere regionale di Meritocrazia Italia Sicilia:
Come già noto, è stata emanata la legge 118/2022 per il mercato e la concorrenza, in attuazione dell’art. 117, co.2, lett. e) della Carta Costituzionale (competenza esclusiva dello Stato in materia della tutela della concorrenza) al fine di rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo ai sensi dell’art. 47 della legge 99/2009 e ss.mm.ii.
Detta così e in apertura, citando le leggi di settore, la cosapotrebbe apparire difficile da interpretare mentre di fatto, un po’ tutti ne sappiamo parlare.
In realtà è molto importante conoscerne alcuni aspetti di dettaglio:
1) il tema riguarda circa 30.000 operatori (cd. balneari);
2) le Autorità di sistema portuale attendono da circa 30 anni una legge organica per i sistemi costieri nazionali e regionali e non iricorrenti emendamenti e proroghe;
3) la Corte Costituzionale con la sentenza n. 252/2022, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Sicilia n.19/2021;
4) che bisogna andare a gara entro il 31.12.2023 salvo proroghe e procedure di infrazione Ue;
5) a volte, l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato si trova a supplire l’organo legislativo ove rileva il contrasto tra la legislazione nazionale e la direttiva “Bolkestein” o “Direttiva Servizi”.
Questione risolta o nuovo punto di partenza?
Da un lato gli addetti di settore rappresentati dal SIB (sindacato balneari) a chiedere la revisione della legge Draghi in merito alla tempistica, dall’altro il legislatore che ha già presentato alcuni emendamenti da introdurre sul decreto legge cd. “milleproroghe” per il differimento dei termini previsti dalla legge e sulla validità delle vigenti concessioni demaniali marittime.
Pertanto, molte le proposte provenienti da più parti ed in cerca di un punto di equilibrio, e se in Puglia c’è anche chi ha proposto il decalogo cd. Marruggio…, in Sicilia si aprono i sipari e molti motivi imperativi provenienti dalle spiagge di Mondello, dalla Playa di Catania come da San Leone ad Agrigento solo per citare alcuni tratti di costa dove tra i diversi echi, si possono udire:
– bisogna tener conto dell’insularità;
– occorre trovare il bilanciamento tra interessi contrapposti;
– è necessario tener conto degli investimenti già effettuati dagli operatori;
– è il momento opportuno per procedere alla rivalutazione dei PUDM (piano utilizzo demanio marittimo);
– è prioritario addivenire ad una cabina di regia tra l’assessorato al territorio e ambiente, il demanio, i (PUG) piani urbanistici di gestione dei comuni e costituire un’agenzia apposita per le gare e concessioni;
in sintesi, addivenire ad una visione politica per la pianificazione unitaria e costiera dell’isola e di concerto con la Soprintendenza e con l’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia.
“Eppure la Sicilia è un’isola che confina con il mare.”
A volte è pacifico chiedersi il motivo per cui non vengano attenzionate abbastanza anche le aree fluviali e lacuali, così come previsto dalla legge 118/2022, le quali potrebbero offrire nuove opportunità da dedicare a spazi di sviluppo sostenibile per ampliamento della piattaforma delle aree demaniali da porre a base gara per nuovi investimenti e lavoro produttivo in ambienti green, incrementare pertanto la dotazione delle aree concedibili, sbloccare la situazione di stallo in corso e offrire nuove opportunità di lavoro.
In ogni caso ancora molte nubi a diradarsi, il disorientamento della categoria e sulle prospettive di un settore strategico per economia e turismo del territorio.