L’Avviso 22/2018 è un bando della Regione Sicilia che ha coinvolto in tre anni ben 6000 tirocinanti, che attraverso degli stage pagati da fondi europei, avrebbero dovuto imparare le basi di un mestiere e poi trovare, in seguito, delle soluzioni lavorative congrue. Tutto ciò documentando ampiamente e giornalmente (ore lavorative e tipologia di lavoro svolto).
Da 6 a 12 mesi di stage, ai tirocinanti sarebbe inoltre andato un rimborso di 500 € mensili, pagati, come si può facilmente evincere dal Bando, bimestralmente.
Qui, il mistero si infittisce, infatti al termine del tirocinio, pochissimi fortunati ricevono i dovuti rimborsi e ancora meno sono quelli assunti dalle aziende coinvolte.
Insomma, a pensar male, sembra il solito giro vizioso che alla fine favorisce solo le aziende che si trovano gratis dei lavoratori.
Sfruttato questo bando si passa ad un altro.
6000 cittadini siciliani abbandonati al proprio destino costretti a lottare contro le difficoltà economiche di questo periodo storico.
Per i ritardi accumulati nel tempo, la maggior parte dei tirocinanti ancora oggi attende da oltre un anno e mezzo ancora di essere pagata.
Oltre a denunciare questa paradossale vicenda, è necessario porre l’accento anche sulla gravissima mancanza di comunicazione con l’Assessorato competente e di conseguenza con il Dipartimento lavoro della Regione Sicilia. Salvo rari casi, non è stato possibile avere un riferimento interno per conoscere lo stato di avanzamento delle pratiche dei tirocinanti. Telefoni che squillano a vuoto, dipendenti che se rispondono, non si occupano dell’Avviso 22.
Oreste Lauria portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22, dichiara: “Gli organi competenti della regione siciliana continuano a rinviare le liste di pagamento senza indicare date precise.
Ad oggi addirittura non ci sarebbe alcuna soluzione per tutti quei tirocinanti rimasti incastrati nei meandri della burocrazia regionale.
I tirocinanti più volte si sono fidati per rimanere sempre delusi dalle mancate risposte e restando appesi alla speranza di poter finalmente ricevere ciò che gli spetta. Non è corretto tenere in sospeso per così tanto tempo dei ragazzi che hanno correttamente e faticosamente portato a termine il loro tirocinio spesso anticipando le spese per gli spostamenti.
Dalla regione siciliana non arrivano informazioni in merito e la maggior parte delle forze politiche fa orecchie da mercante e come al solito ci si occupa più di come mantenere la poltrona per le prossime elezioni piuttosto che risolvere i problemi dei cittadini.
Questo fa capire la pochezza delle istituzioni regionali che trincerandosi dietro assurdi alibi e a continui silenzi, trascina da anni la vicenda dei tirocinanti dell’Avviso 22, togliendo a questi lavoratori la possibilità di un legittimo futuro lavorativo, infatti non solo i tirocinanti non hanno ricevuto i dovuti pagamenti, inoltre solo una esigua parte è stata confermata dalle aziende dove ha svolto il tirocinio. Insomma lavoratori sfruttati ed abbandonati fino alle prossime, vuote, promesse elettorali.”