Un mese dopo, i licenziati diventano sei. L’inchiesta sull’assenteismo all’assessorato regionale alla Sanità porta a un altro allontanamento: dopo i cinque dipendenti silurati a gennaio, la dirigente generale del dipartimento Funzione pubblica Rosalia Pipia ha firmato il sesto decreto di licenziamento. La Regione si prepara a irrogare altre sanzioni – che possono andare dall’allontanamento a una sospensione che può durare fino a sei mesi – per altre 20 persone.
La decisione parte dall’inchiesta di novembre, quando 11 persone furono arrestate e 31 denunciate dopo essere state sorprese ad alterare le presenze nell’assessorato di piazza Ottavio Ziino. “Bisogna dare un segnale – aveva detto un mese fa, dopo i primi licenziamenti, l’assessora regionale alla Funzione pubblica Bernardette Grasso – Questo è un monito per i dipendenti: i cittadini non tollerano che chi è pagato con soldi pubblici si sottragga alle sue responsabilità. Lo dico pur sapendo, da avvocata, che c’è troppa sproporzione fra il fatto e la sanzione”.
Anche perché la linea adottata dalla Regione – per quella che in Sicilia è la prima applicazione della legge Madia – è durissima. E prescinde anche dalle sorti del procedimento giudiziario: “La legge – annota Pipia – prevede che il procedimento disciplinare possa restare in piedi anche se l’imputazione viene meno, cioè se alla fine il dipendente viene assolto in sede giudiziaria. Se sussiste comunque un comportamento censurabile, anche se non punibile penalmente, il licenziamento può essere confermato”.(Repubblica)