Con l’esercizio provvisorio per un altro mese l’Ars sblocca i fondi per i disabili da 36 milioni, ferma il trasferimento alle ex Province dei servizi di assistenza a scuola (che restano dunque a carico della Regione) e soprattutto vara l’articolo “blocca-nomine”, che tiene le mani legate al governo Crocetta sulla sanità. Su questo punto, introdotto nella legge con un emendamento del capogruppo della Lista Musumeci Santi Formica votato in commissione Bilancio anche da due deputati del Pd, Giovanni Panepinto e Mario Alloro, arriva però anche una protesta eclatante di Sicilia Futura, che durante la votazione abbandona l’Aula.
La spesa della Regione evita dunque un blocco che sarebbe stato in agguato da domani. Entro un mese, però, l’Assemblea regionale deve varare la Finanziaria: per portare la manovra in Aula il Parlamento si concede una pausa di 14 giorni, con appuntamento al 14 marzo per riannodare le fila proprio a partire dai documenti contabili. Entro l’11 il documento dovrà essere approvato in commissione Bilancio. Già alla fine di dicembre l’approvazione della Finanziaria (“L’ultima della legislatura”, ha ricordato ancora una volta il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone) era slittata appunto fino a ieri. Adesso un nuovo rinvio.
In Aula, però, tengono banco due polemiche. Oltre al blocca-nomine – che impedisce al governo di affidare nuovi incarichi nella sanità dopo le dimissioni di Renato Li Donni dal Policlinico di Palermo e in vista dei numerosi
contratti in scadenza il 28 giugno – il Parlamento si infiamma anche sui vitalizi e sull’ospitata di Rosario Crocetta all’Arena di Massimo Giletti: la seduta viene sospesa per qualche manciata di minuti per dare il tempo alla conferenza dei capigruppo di decidere se tenere una riunione ad hoc sul tema, ma alla fine si sceglie di soprassedere, con polemiche che però segnano tutta la seduta. E che, ancora una volta, travalicano i confini di maggioranza e opposizione.