“Non incardino oggi il testo della Finanziaria. Da una lettura approfondita noto che vi sono tante norme fotografia che non possono trovare accesso in base ai principi generali e in base ad un metodo che ci siamo dati in questa legislatura”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ha stigmatizzato, parlando con i giornalisti a margine dell’avvio dei lavori dell’Aula, il fatto che molte norme contabili contenute nel collegato e nella finanziaria siano prive delle tabelle e delle relazioni illustrative. “In mancanza di questi documenti fondamentali mi vedo costretto a non incardinare oggi i testi contabili e a rinviare i lavori”. E ha ribadito: “Non passeranno le norme fotografia di questa finanziaria, norme che ritengo risibili, come l’asfaltare una strada o la realizzazione di uno stadio. C’è una norma che prevede l’obbligo di acquistare da parte della Regione 6 mila copie di periodici. Non so chi ci sia dietro a questa norma, ma fa riflettere come ancora dal punto di vista etico siamo lontani dalla buona politica. Avevo imposto un metodo, mai più finanziarie omnibus e sedute notturne. Le norme devono essere generali ed astratte, non possiamo individuare in una Finanziaria che parla a cinque milioni di siciliani, interventi specifici”. Poi ha aggiunto: “Sono però fiducioso che entro il 30 aprile sia approvata una finanziaria di rigore che dia copertura e serenità alle istituzioni che reggono il sistema siciliano come quello dei comuni e delle città metropolitane”.
Ardizzone attacca poi Crocetta, che ha scritto due lettere aperte ai deputati per bloccare la liquidazione di Riscossione Sicilia e rivedere lo stop alla fusione tra Cas e Anas: “I deputati non tengano conto delle letterine di Babbo Natale, che possono arrivare a ciascuno di noi.
Andiamo avanti e facciamo un lavoro serio. Si vuole fare passare il messaggio che i siciliani sono evasori e mafiosi e non pagano le tasse. Un messaggio che non farò passare fino a quando sarò presidente di questo parlamento. Se c’è chi ha interesse – e non mi riferisco a Fiumefreddo, ma al governo – a un continuo dualismo con il parlamento per coprire le insufficienze, a questo
gioco io non ci casco. Il governo regionale ha fomentato questo gioco mediatico – prosegue – la sovraesposizione mediatica sulla vicenda di Riscossione Sicilia ha creato un forte condizionamento psicologico sul parlamento, ma non cederemo a questo gioco. E’ una triste vicenda che segna amaramente l’azione di questo governo. Ho parlato di antimafia di facciata in Commissione Antimafia, questa terra si deve liberare della mafia, ma anche dell’antimafia di facciata”.