È il più imponente appalto della storia siciliana. E, per tenere lontani appetiti criminali, sarà celebrato a Roma. È stata pubblicata alla fine di ottobre la gara per la fornitura dei farmaci per tutte le aziende sanitarie, tutti gli ospedali e i tre istituti di ricerca (Bonino Pulejo di Messina, Ismett di Palermo e Oasi di Troina): un appalto che dura 4 anni e vale 4,3 miliardi, più o meno tanto quanto l’intera programmazione europea 2014-2020.
La gara è divisa in 2.530 lotti, tanti quanti sono i tipi di farmaci richiesti. Per ciascuno viene indicato il quantitativo necessario nei prossimi quattro anni: per fare un esempio, la Regione non si è limitata a calcolare che le fiale di un anticoagulante molto usato come la nadroparina calcica necessarie saranno 42,8 miliardi, ma si è spinta fino all’unità, indicando un fabbisogno di 42.808.180.725 dosi. Né una di più, né una di meno.
La parte siciliana della procedura è stata affidata a Fabio Damiani. Il funzionario chiamato a gestire la “centrale unica di committenza” è uno degli accusatori dell’ex manager dell’Asp di Palermo Salvatore Cirignotta: proprio dalle sue denunce sull’appalto per l’acquisto di pannoloni nell’azienda sanitaria palermitana nacque l’inchiesta costata il posto a Cirignotta. L’aggiudicazione, però, sarà materialmente gestita dalla Consip, la centrale degli acquisti nella pubblica amministrazione controllata dal ministero dell’Economia.
La fornitura sarà assegnata con il criterio del massimo ribasso. Proprio su questo elemento è stato necessario un supplemento d’analisi che ha rallentato il via libera alla gara, del quale si discute dall’inizio dell’anno: il nuovo codice degli appalti, entrato in vigore in primavera, prevede infatti il criterio dell’“offerta economicamente più vantaggiosa”, un elemento sul quale incide il fattore “qualità”. Un fattore che, però, non è possibile applicare ai farmaci: di un principio attivo – ad esempio l’acido acetilsalicilico alla base dell’aspirina – non esistono varianti più o meno buone. Per l’aggiudicazione serviranno circa tre mesi. Le ditte avranno infatti un mese per formulare le offerte, e poi una commissione di gara le valuterà.
La gara centralizzata chiude un’èra. Anzi due: fino all’avvento di Massimo Russo alla guida dell’assessorato alla Sanità si
procedeva in ordine sparso, mentre da quel momento in poi si è passati alla filosofia degli accorpamenti. Durante la gestione Russo, però, l’acquisto di farmaci veniva delegato a un’azienda sanitaria che fungeva da capofila, con accuse di favoritismo nei confronti delle grandi multinazionali e una pioggia di ricorsi al Tar. Secondo le stime della Regione, la gara centralizzata garantirà adesso un risparmio di circa 300 milioni.