[embed_video id=47331] Allo stadio Palmintelli di Caltanissetta va in scena l’ennesima figuraccia. Ieri pomeriggio, lunedì 21 dicembre durante il match Nissa-Licata valevole per il campionato Juniores – tra il primo e il secondo tempo l’arbitro ha convocato i dirigenti della società biancoscudata perché gli era stato segnalato che i recipienti dell’acqua erano a secco. Tutti negli spogliatoi, a fine partita, ma niente docce. E secondo quanto previsto dal regolamento, i padroni di casa pagano pegno per il disservizio offerto agli ospiti: inevitabile quindi per i dirigenti della Nissa la sanzione di circa 150 euro per questa figuraccia involontaria che, su input dell’arbitro, sarà irrogata dal giudice sportivo Rosario Di Proietto. Tra imbarazzi e tentativi di rimediare all’inconveniente di consentire ai giocatori di potersi lavare dopo la sfida in campo, i dirigenti della Nissa hanno manifestato la propria indignazione contro il Comune di Caltanissetta e l’assessorato allo Sport, accusandolo di disinteressarsi della funzionale gestione dello stadio. “Abbiamo sempre pagato l’acqua di tasca nostra, ma è vergognoso quello che è successo e l’Amministrazione si è sempre disinteressata – è il commento amaro di Alberto Scalia, uno dei dirigenti societari -. Noi abbiamo sempre pagato le autobotti al prezzo di 80 euro per rifornire d’acqua il Palmintelli e adesso ci ritroviamo questa pessima figura con le squadre siciliane. Una vera beffa, considerato che paghiamo anche il ticket per usufruire dello stadio e poi scopriamo che non possiamo far lavare i nostri ragazzi…”.