“La bocciatura dei progetti siciliani, che chiaramente risponde a dei parametri tecnici e non di certo politici, rappresenta l’ennesimo fallimento della guida Musumeci e dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Fossi in loro, mi vergognerei e mi dimetterei. Le valutazioni sono prettamente tecniche e gli incapaci che governano la Regione Sicilia dovrebbero smetterla di buttarla in caciara con la solita tiritera infantile e sterile di dare la colpa ad altri”. Lo dichiara il deputato Dedalo Pignatone, esponente M5S in commissione Agricoltura, in merito all’esclusione dei progetti idrici presentati dal territorio siciliano ai fondi dedicati dal Ministero delle Politiche Agricole nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pari a 1,6 miliardi di euro.
“Il problema della rete idrica in Sicilia ha radici lunghe, che affondano ad oltre due decenni fa – aggiunge – Si riconferma l’incapacità delle Giunte regionali di riprogrammare queste opere estremamente importanti. Purtroppo, gli unici a pagarne le conseguenze sono gli agricoltori e l’intero sistema agroalimentare regionale, vere vittimi di questa classe dirigente incapace e squallidamente infantile”.
“I criteri sono frutto di decreti ministeriali ben noti alla Giunta regionale siciliana – prosegue Pignatone (M5S) – e che ha coinvolto in maniera attiva i soggetti proponenti, ovvero i Consorzi di Bonifica e gli Enti irrigui. In Parlamento, abbiamo lavorato per molti mesi per assicurare alle Regioni del Sud, e quindi anche alla Sicilia, la percentuale più imponente, oltre il 40% dei fondi disponibili. Bisogna, però, smetterla di prendere in giro gli agricoltori e i cittadini siciliani ed è giunto il momento di dare risposte concrete alle necessità della nostra Regione, altrimenti perderemo occasioni cruciali per lo sviluppo della Sicilia” conclude.