Gela, ingegnere Francesco Agati: Il flusso di gas Yamal-Europa è sceso “a zero, la Russia ha chiuso l’export di gas e di cereali.
A breve si potrebbe arrivare alla fornitura ad ore del bene primario per il gas e alla razionalizzazione di derivati dei cereali.
La Russia dopo le sanzioni economiche pretende pagamenti in rubli, l’Italia e la Germania hanno rifiutato. Anche i cereali provenienti dai paesi dell’est iniziano a scarseggiare in Europa, bisognava restare neutrali la guerra Ucraina-Russia con risvolti imprevedibili inizia a farsi sentire nel silenzio di politica e giornali nazionali.
Nel frattempo il flusso di gas russo lungo il gasdotto Yamal-Europa è sceso “a zero” e i cereali non arrivano più. Il Governo italiano ancora non ha lanciato alcun allarme, ma la situazione inizia a preoccupare, la sola Libia e Algeria non può bastare per il bisogno nazionale di gas giornaliero, a prescindere bisogna investire nelle energie alternative e nel nucleare, ma per arrivare all’indipendenza occorrono 5/10 anni. A breve si potrebbe arrivare alla fornitura di gas razionalizzato ad ore per le civili abitazioni.
Il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck a Berlino, in una conferenza “la Germania si prepara a un peggioramento dell’approvvigionamento del gas, attualmente comunque garantito”. Il piano di emergenza di Berlino prevede tre stadi: il primo, quello dell’allerta, attivato oggi, è una “fase di monitoraggio”; il secondo stadio prevede invece “l’allarme” e il terzo la proclamazione dell’”emergenza”.
Il governo italiano per velocizzare le operazioni di indipendenza energetica potrebbe espropriare i terreni abbandonati della seconda piana della Sicilia quelli di Gela e realizzare impianti fotovoltaici per dare energia al 48% dell’Italia.
In questa guerra abbiamo il primo vincitore: gli Stati Uniti, che forniranno GNL a un prezzo altissimo e cereali OGM banditi in Italia anche attraverso un referendum. Se non si trova una soluzione il prossimo anno sarà una catastrofe umanitaria.
Inoltre prevedo una nuova autarchia, bisogna «bastare a sé stessi», per aver il minor bisogno possibile delle forniture degli altri paesi anche in tempi di pace.
La globalizzazione con il conflitto Ucraino-Russo è fallita, i trattati internazionali commerciali ormai carta straccia.
L’inflazione è galoppante. Dobbiamo prepararci al peggio e sperare per il meglio.