Francesco Agati – Il comune di Gela è ufficialmente in dissesto finanziario: manca solo la ratifica del consiglio comunale. La giunta municipale stamane approvato la delibera di presa d’atto della Relazione sulla fattibilità del piano di riequilibrio del Comune. Atto che apre, de facto, la fase di dissesto finanziario dell’Ente.
Bisogna immediatamente immediatamente censire gli immobili comunali e alienare gli asset per recuperare circa sei milioni di euro.
Molte proprietà immobiliari comunali di fatto sono occupate ad introiti a zero per l’ente occorre fare gestire a privati i beni abbiamo stimato un entrata per il Comune della città del Golfo di circa un milione ogni anno.
Ovviamente chi ha portato in dissesto il Comune (gli amministratori comunali sono sempre gli stessi da trenta anni) non dovrebbero ricandidarsi per rispetto di sé stessi e della città che si appresta a vivere almeno un ventennio di forti sacrifici.
La politica inizi un percorso di riattivazione dell’edilizia privata e pubblica e di infrastrutture quali ferrovie, autostrade, porti, aviosuperficie. Non bisogna trascurare i beni archeologici, la sabbia finissima di altissima qualità turistica con un percorso di marketing e pubblicità continuo e senza interruzioni negli anni.
La magistratura eviti questo accanimento contro gli imprenditori e professionisti se non lavora l’imprenditore gli operai restano a casa, le famiglie non spendono e I pochi commercianti rimasti continuano a chiudere.
È una mia personale osservazione i sequestri degli ultimi decenni quali benefici hanno portato al territorio? se non non l’annientamento dell’economia reale.
Poca credibilità hanno pure le dichiarazioni delle forze di Polizia che più di accertare i fatti spesso fanno politica.
I divulgatori di notizie hanno da sempre evidenziato fatti negativi, non contribuisco alla crescita ma alla decrescita, involuzione, e deflazione di un territorio che ha bisogno di fiducia per attrarre investimenti e investitori.
Migliaia sono i gelesi che scappano da questa grave situazione ogni anno [circa 6000 negli ultimi tre anni]. Se a Gela risultano all’anagrafe circa 69.000 abitanti un merito lo hanno sicuramente le comunità dell’est molto presenti anche in termini di microcriminalità, nord africane, e dell’Africa centrale.
La mia previsione in una città abbandonata da Dio e dagli uomini; continuando in questo percorso resteranno sono tre categorie sociali: pensionati, statali, balordi di bassissimo livello.
Che Dio salvi Gela.