L’affitto concordato è una grande opportunità per moltissimi comuni italiani, un’opportunità poco sfruttata dalle amministrazioni comunali di Gela, con poco la pubblica amministrazione potrebbe dare molto a locatori e conduttori, rivitalizzando il mercato della locazione per civile abitazione.
Il contratto a canone concordato consente sia all’inquilino che al proprietario dell’immobile di accedere ad una serie di importanti agevolazioni fiscali. Dalla cedolare secca alla riduzione dell’IMU, con la stipula di un contratto d’affitto con la formula dell’equo canone si applicano regole specifiche in materia di imposte. Gela rientra tra le città che potrebbero avere il beneficio dell’affitto concordato. l’inerzia della politica toglie un diritto per la locazione ai suoi cittadini più deboli e ai proprietari immobiliari.
Ai contratti a canone concordato si applica, in specifici casi, la cedolare secca del 10 per cento, il regime di tassazione sostitutivo IRPEF che, per le altre tipologie di locazioni, è pari al 21 per cento. La legge n. 431/1998 contratto d’affitto a canone concordato e quali sono i requisiti generali.
L’articolo 2 al comma 3 stabilisce che, in alternativa ai contratti d’affitto a formula libera, quelli a canone concordato prevedono che il costo della locazione sia fissato secondo quando previsto dagli accordi locali delle organizzazioni della proprietà edilizia e delle organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.
Tra i requisiti previsti c’è anche la durata: i contratti a canone concordato prevedono la formula 3+2 e, a seguito della proroga biennale, le parti possono concordare il rinnovo a nuove condizioni della locazioni ovvero la rinuncia al rinnovo del contratto comunicando la propria intenzione con lettera raccomandata da inviare all’altra parte almeno sei mesi prima della scadenza. In mancanza della comunicazione il contratto è rinnovato tacitamente alle medesime condizioni per un ulteriore biennio. Il proprietario dell’immobile non potrà scegliere liberamente il prezzo dell’affitto, ma dovrà fissarlo tenendo in considerazione un range specifico, fissato dall’accordo territoriale di riferimento per il proprio Comune.
Sempre più contraenti mi chiedono il motivo perché a Gela una cittadina di 69.000 abitanti che ha tutte le condizioni per rientrare in questo beneficio economico e fiscale non ci rientri, ho più volte sollecitato la politica per questo beneficio per i gelesi purtroppo ad oggi nessuna risposta. La vicina Caltanissetta ha dotato il comune di questo beneficio.