Sono oltre 1400 i migranti accolti in Sicilia all’indomani delle furiose polemiche dei governatori del Nord Italia che non intendono accettare più immigrati nelle loro regioni. A Palermo sono stati sbarcati dalle navi militari oltre 860 profughi, altri 548 hanno toccato terra a Trapani. Una nave britannica con a bordo
1.140 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia sta facendo rotta in queste ore verso Catania. L’arrivo nel porto del capoluogo etneo è previsto per le 15:30. A Catania sono già partiti i servizi di accoglienza coordinati dalla prefettura e le indagini avviate dalla Polizia di Stato per identificare eventuali scafisti. Non si conoscono ancora le località dove i migranti saranno trasferiti dopo lo sbarco. Sono 2.371 i migranti salvati ieri in 15 differenti operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia, coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera a Roma. Un numero che va ad aggiungersi ai 3.480 migranti salvati nella giornata di sabato, per un totale di 5.851 profughi soccorsi. Le chiamate di soccorso sono giunte tramite telefono satellitare lungo l’arco della giornata alla centrale operativa della Guardia costiera. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato la nave della Marina militare inglese Bulwark, la nave Bourbon Argos, una unita’ della Marina militare Italiana, tre navi militari inserite nel dispositivo Triton, un pattugliatore maltese e un mercantile. Il numero di migranti che tentano di raggiungere il Mediterraneo nella speranza di arrivare in Europa è aumentato di oltre il 10 per cento nei primi cinque mesi del 2015. Secondo le previsioni del governo italiano, saranno complessivamente 200mila gli arrivi sulle coste italiane quest’anno, rispetto ai 170mila del 2014.li 860 migranti sbarcati al porto di Palermo sono stati recuperati in alto mare da una nave militare tedesca. Si tratta di profughi partiti dalle coste libiche, un numero che avrebbe messo in ginocchio la macchina dell’accoglienza cittadina se non si fossero trovati subito degli alloggi fuori dalla Sicilia. Fra i migranti, in prevalenza uomini di origine siriana, sudanese ed eritrea, ci sono anche un centinaio di minori. Quelli non accompagnati sono stati presi in carico dal comune di Palermo. La metà dei profughi è stata trasferita con i pullman organizzati dalla prefettura in Abruzzo, in Umbria e in Emilia Romagna. Circa 400 quelli che rimarranno in città, come sempre a carico della Caritas di Palermo, che sabato ha lavorato tutta la notte per preparare l’accoglienza al porto: cibo e vestiti, anche per chi parte. Così 150 rimarranno a Palermo nella struttura di San Carlo nel centro storico. Gli altri fra Giacalone e Ciminna, aggiungendo ai letti brandine e tende. Una piccola parte sarà trasferita nelle strutture della Caritas di Monreale. Ma sono tanti i profughi che si sono già allontanati dalle strutture cittadine: decine di donne e uomini, in prevalenza eritrei, sono accampati nei pressi della stazione centrale e della fermata dei bus, fino a quando non saranno in grado di acquistare un biglietto per Roma o Milano. Altri sono già d accordo con alcuni connazionali per avere un passaggio verso le grandi città. Chiedono aiuto e informazioni ai palermitani che incontrano in strada. E un grido di aiuto alle diocesi di Palermo affinché si trovino nuovi volontari per l’accoglienza dei migranti che continuano a sbarcare è stato lanciato dalla Caritas di Palermo. “Continuiamo grazie ai nostri volontari – sottolinea padre Sergio Mattaliano, direttore della Caritas – che non si sono mai fermati. L’appello in queste ore va a tutte le parrocchie della diocesi affinché possano mettersi in contatto con noi per portare anche altri volontari in modo da dare il cambio e sostituire, nei prossimi giorni e anche nei futuri sbarchi, i nostri volontari”. Anche ieri la Caritas era al porto ad accogliere con panini, acqua e scarpe tutti gli 860 migranti (eritrei, siriani, etiopi e sudanesi) giunti al porto di Palermo a bordo della nave militare tedesca. Attiva subito anche
ieri task force guidata dalla prefettura con Caritas, Crocerossa, Protezione Civile, Asp e Comune.
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