In particolare, nella mattinata scorsa, i poliziotti nisseni e niscemesi, intervenivano presso un Bar del centro niscemese, per segnalazione di una rissa in atto. Giunti sul posto i poliziotti apprendevano che poco prima si era verificata una aggressione da parte di tre persone, a carico di un cliente del bar.
Nel frattempo giungeva anche una persona il quale riferiva che nelle vicinanze, immediate, vi era una persona la quale presentava delle vistose ferite da arma da taglio. Pertanto, i poliziotti raggiungevano il malcapitato. Il ragazzo si presentava con un vistoso taglio alla testa ed un’altra lacerazione al fianco. Il giovane, asseriva che un certo Lionti Giovanni, odierno arrestato, lo aveva aggredito con un coltello, a seguito di una lite avuta nella mattinata.
Effettuati degli ulteriori accertamenti si apprendeva che l’autore dell’aggressione armata risultava essere proprio il menzionato LIONTI Giovanni. Gli investigatori riuscivano a rintracciare il LIONTI, il quale dopo un tentativo di negare l’addebito, confermava spontaneamente di esserne l’autore.
Dalla ricostruzione effettuata dagli agenti si accertava che il LIONTI Giovanni, successivamente all’episodio dell’aggressione nei confronti dello zio dell’accoltellato, si recava a casa sua e prelevava un grosso coltello da cucina, e lo portava seco, occultandolo in macchina, ritornando nei pressi del Bar teatro della prima spiacevole aggressione. Lì, incrociava la vittima e temendo una sua reazione lo aggrediva con il coltello, colpendolo ripetutamente. Successivamente, dopo essersi allontanato, a bordo della sua autovettura, tentava di disfarsi del coltello, gettandolo lontano dal teatro degli eventi, in una zona ricca di cespugli. L’arma veniva recuperata dai poliziotti e risultava essere un coltello in acciaio lungo circa 38 centimetri.
La vittima dell’aggressione con coltello veniva giudicata guaribile con prognosi di giorni 15 s.c., per politrauma con ferite lacero contuse, mentre l’aggressore veniva giudicato guaribile con prognosi di giorni 5 s.c..
Il LIONTI, pertanto, veniva dichiarato in stato di arresto ed al termine delle operazioni di rito, veniva sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, la quale coordina le indagini nella persona del Sost. Procuratore Antonio D’Antona.
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